Cuneo, arrestato dalla polizia per usura ed estorsione Giampaolo Morosini

E’ noto per la “rapina del secolo” commessa nel 1984 a Roma ai danni della banca Brink’s Securmark, con la quale vennero rubati 35 miliardi di lire. Le indagini degli uomini della Mobile sono partite dopo la denuncia di un imprenditore disperato. L’uomo aveva raccontato di aver versato, negli anni, oltre 100 mila euro a pagamento degli interessi a fronte di un debito di 24 mila euro di capitale. L’imprenditore ha riferito di aver continuato a pagare, negli anni, anche 2 mila euro al mese, poiché non era in grado di opporsi alle richieste formulategli da Giampaolo Morosini, “da lui conosciuto come un pericolosissimo pregiudicato responsabile, in passato di omicidio e rapina”.

Il malvivente è stato arrestato mentre stava intascando 200 euro. Durante una successiva perquisizione domiciliare gli inquirenti hanno acquisito ulteriori elementi a suo carico e, in particolare, un taccuino in cui venivano annotati nomi e numeri verosimilmente riconducibile ad altri “debitori”.

Giampaolo Morosini, tornato in carcere per estorsione e usura, fece parte di quel commando che il 24 marzo di quasi trent’anni fa sequestrò un impiegato della società di custodia e trasporto valori, che aveva tra i suoi principali azionisti Michele Sindona, e la sua famiglia per introdursi nel caveau e sparire con il tesoro. I malviventi dissero di appartenere alle Brigate Rosse, ma ben presto gli investigatori compresero che si trattava di un tentativo di depistaggio. Morosini venne condannato in appello a dodici anni e mezzo di carcere. Tra i suoi complici Antonio Giuseppe Chicchiarelli, ambiguo personaggio della malavita romana legato agli ambienti dei servizi deviati e della destra neofascista. A lui viene addebitato, tra l’altro, il falso documento delle Br sul lago della Duchessa, durante il rapimento Moro.

Nel suo appartamento, oltre a un’enorme quantità di denaro, la videocassetta dello Speciale che il Tg1 aveva dedicato alla rapina alla Brink’s Securmark.