Vibo Valentia, torna l’estate delle illusioni

Il calendario ha segnato l’inizio dell’estate ed il clima caldo di questi giorni non ha tradito le aspettative.

Nel balbettio politico abbiamo sempre sentito sussurrare l’idea che la nostra Regione e la nostra Provincia hanno delle risorse uniche che possono essere sfruttate per creare occupazione e quindi ricchezza.

Si è sempre sostenuto – soprattutto nel corso delle campagne elettorali- che la nostra Provincia Vibonese ha l’ineguagliabile ricchezza dei paesaggi marini e alto collinari: le montagne delle Serre che si affacciano sul Tirreno!

Infatti la Costa degli Dei o Costa Bella è il nome con cui è stata battezzata un tratto di costa del  Tirreno meridionale, ricadente interamente nella provincia di Vibo Valentia, un  tratto di costa di circa 55 km lungo la quale a lunghe spiagge bianche, si succedono rocce frastagliate creando piccole calette raggiungibili solo a piedi o in barca il tutto arricchito dal suggestivo panorama delle Isole Eolie.

Questo tratto di costa si appresta ad accogliere i molti, si spera , turisti sia italiani che stranieri.

Purtroppo però ancora una volta dobbiamo constatare come  l’approssimazione la fa da padrone: spazzatura docet, ma non solo.

 Il solito inquinamento marino, l’inesistenza di trasporto pubblico utile x gli spostamenti brevi dei turisti, e non solo, nelle località costiere, l’inesistenza di strade degne di tale nome , della manutenzione necessaria oltre che della segnaletica idonea,  tutto questo fa sì che, anche quest’anno,  dobbiamo solo sperare nel caldo afoso per sperare di vedere le spiagge piene.

Certo la crisi economica non aiuta,  ma anche la miopia di amministratori, albergatori , operatori commerciali e turistici non è da meno.

A fronte delle continue promesse, gratuitamente elargite in campagna elettorale, in concreto cosa si è fatto per porre rimedio a queste negatività ataviche ?

Come se ciò non bastasse la nostra passione sfrenata per la bellezza del  nostro territorio ci porta ad un maggiore impegno distruttivo: i mini pacchetti di patatine venduti a 2€; un ombrellone ed una sdraio al prezzo modico di 50€; il titolare del Lido che sporca la spiaggia libera per accaparrarsi clienti;  l’applicazione di tassa di soggiorno  a Tropea, balzello unico in tutta la costa che non trova comunque riscontro nella fornitura di servizi maggiori a soggiornanti;  monumenti chiusi , chiese  fatiscenti, piazze divorate dalla furia del mare e dall’incuria dell’uomo eloquente a tal proposito lo scandalo del Pennello e di Piazza Capannina a Vibo Marina,  mancata svalutazione del patrimonio culturale, religioso, economico (non ultima tutta la querelle intorno al Porto di Tropea) e l’elenco potrebbe continuare ancora per molto.

Ma pensiamo davvero di poter pretendere di fare sviluppo ed economia positiva fruttando le nostre risorse paesaggistiche?

 In poche parole siamo alla vigilia dell’estate e  si evidenzia in tutta la sua drammaticità  l’incapacità, la non volontà di affrontarla con la dovuta forza e chiarezza di idee, in un continuo, perenne ed eterno “ tiriamo a campà” ovvero nella speranza che qualche carico di russi o marziani ci venga a salvare.