Gualdo Tadino, medici di famiglia FIMMG riuniti in convegno nello stabilimento Rocchetta

Riprogrammare il percorso di formazione dei giovani medici di famiglia assicurando un numero adeguato di borse di studio, remunerazioni più alte e un più rapido accesso ai corsi. E’ uno dei temi che verranno discussi il 7 e 8 giugno a Gualdo Tadino (Perugia) nel secondo convegno organizzato dalla Fimmg (Federazione italiana medici in medicina generale) in una sede particolare, all’interno dello stabilimento umbro dell’azienda Rocchetta, proprio accanto alle linee di produzione delle acque minerali.

Il futuro della professione è una delle priorità della categoria. I lavori si concluderanno sabato mattina con una tavola rotonda, sempre nella sede di Rocchetta, sul tema delle cure primarie e il riordino dell’assistenza territoriale al quale interverranno il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi, il presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e l’onorevole Renato Balduzzi che come ministro della Salute del governo Monti ha varato lo scorso settembre la riforma della medicina territoriale.  Il dibattito verrà aperto da un saluto del sindaco di Gualdo Tadino, Roberto Morroni.

Giacomo Milillo, segretario nazionale di Fimmg, denuncia la condizione dei giovani medici in formazione specifica: “I tempi morti, precedenti e successivi  al tirocinio triennale portano il tempo che passa dalla laurea alla professione a circa 6-7 anni. Non solo. C’è anche il problema dell’entità delle borse di studio, anch’esse meno soddisfacenti sul piano economico rispetto a quelle degli universitari. Esiste inoltre un alto rischio di precariato. Rispetto a quanto abbiamo evidenziato lo scorso anno, la situazione si è inasprita. I problemi non sono stati risolti e ad essi si è aggiunta la riduzione del numero di borse di studio. Rischiamo che nei prossimi anni i medici di famiglia siano insufficienti rispetto al fabbisogno perché mancheranno i rincalzi. Alcuni servizi potrebbero restare scoperti proprio in una fase in cui si punta invece al potenziamento della medicina del territorio”. Ogni anno in media escono dai corsi circa 800 nuovi medici di medicina generale.

Secondo Milillo la formazione dei medici di famiglia è considerata “di serie B ma dovrebbe ricevere la massima attenzione da parte di governo e Regioni”.  Nel 2012 i posti disponibili per i corsi di formazione specifica erano 981 contro i 924 del 2013. Oltretutto, rileva Giulia Zonno, coordinatrice di Fimmg Formazione, “sono diversamente distribuiti fra le Regioni senza criteri razionali. In Sicilia, ad esempio, i posti sono stati dimezzati mentre in Puglia hanno avuto un aumento del 20%. E’ urgente rivedere la programmazione”. Lo scorso anno, proprio dopo il confronto di Gualdo Tadino, su iniziativa del ministro della Salute venne aperto un tavolo di lavoro presso il ministero per studiare il sistema di garantire ai medici tirocinanti uno stipendio che permetta di dedicarsi serenamente alla professione. L’ultima riunione risale a febbraio ed ora Fimmg sollecita di riprendere l’esame delle proposte. “Formare bene un medico oggi significa avere domani circa 1500 pazienti ben seguiti. Un investimento garantito in termini di politica economico-sanitaria”, osserva Milillo. Il percorso del tirocinio triennale è, secondo Fimmg, rallentato dai “tempi morti”.