Limbadi, tavola rotonda e concerto dedicati al Santo Patrono della Calabria

Sono quasi 600 gli anni dalla nascita (1416) e 500 che il fondatore dell’Ordine dei Minimi è stato proclamato Santo da papa Leone X (1519). In un frangente storico di crisi in cui la classe politica e dirigente sembra aver smarrito la “dritta via”, la figura di San Francesco di Paola, riflesso nello specchio dei nostri tempi, richiama, esorta e ammonisce le massime istituzioni della Repubblica e degli Enti locali, al ritorno alla loro funzione fondamentale di responsabilità etico-civile, di servizio e di esemplarità morale.

Nell’ambito della ricorrenza del 70° anniversario della proclamazione a Patrono Celeste di tutte le Genti di mare e a 50 da Patrono della Calabria, l’associazione culturale “Alighsistos” e la Parrocchia di San Nicola de Legistis, in collaborazione con la Banca di credito cooperativo di San Calogero, hanno organizzato una Tavola Rotonda dal titolo “San Francesco di Paola, l’uomo e la fede nello specchio dei nostri tempi”, con un concerto di Canti sacri dedicato al Santo di cui sono interpreti i “Giovani Talenti” del Conservatorio “Torrefranca” di Vibo Valentia, diretti dal maestro Patrizia Patelmo e accompagnati al piano dal Maestro Rosaria Longo.

A tracciare il significato storico, religioso e spirituale del Santo patrono di Paola, padre Domenico Crupi (ordine dei Minimi di Pizzo),  don Francesco Pontoriero (parrocchia San Nicola de Legistis) e Nicola Rombolà (presidente associazione culturale Alighistos). Ad introdurre e coordinare la manifestazione Giovanni Bianco  (Comitato San Francesco di Paola).  Con l’adesione della Delegazione Vibonese di Italia Nostra, delle associazioni culturali Alma Tellus e Zaleuco, del circolo delle Acli “San Nicola”, e della Pro Loco di Limbadi, i Giovani Talenti (Maria Rosa Artusa, Susanna Floro, Marta Lazzaro, Marta Erminia Floro, Gianluca Chiera, Benedetta Larosa, Ines Epifanio, Francesca Soriano, Rosy Giuliano, Federico Veltri) accompagnati da Ilenia Didiano (viola), Antonio Caruso (chitarra), Gioele Cerra (violoncello), eseguiranno un repertorio tratto dai grandi compositori come Bach, Verdi, Mozart, Mascagni, Saint-Sean, Leoncavallo, Piazzolla, Brahms, Schubert, Saint-Saëns.

L’iniziativa è inserita nell’ambito dei festeggiamenti religiosi che si terranno domenica 14 con la Santa Messa Solenne officiata in mattinata (alle 10) da don Francesco Pontoriero e nel pomeriggio la tradizionale processione per le vie della piccola frazione di San Nicola de Legistis. Si tratta di un evento straordinario per la comunità di San Nicola, in quanto era da diversi decenni che non si dedicava una festa in onore del Santo patrono della Calabria, ma soprattutto non è stata mai organizzata una manifestazione incentrata sulla figura di San Francesco di Paola. Sullo sfondo dei tempi che stiamo attraversando, anche per la peculiare e speculare vicenda esistenziale e biografica in un periodo storico a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento – in cui si afferma l’Umanesimo e il Rinascimento,  uno dei più importanti e significativi della storia dell’umanità, con la scoperta del nuovo continente, l’invenzione della stampa, la rivoluzione copernicana  e la nascita del metodo scientifico e della storia moderna – San Francesco di Paola è tra i protagonisti della scena religiosa e pubblica dell’epoca, caratterizzata, da una parte, dal fiorire delle arti nelle corti rinascimentali, dall’altra dalle lotte fra gli Stati in cui era divisa l’Italia.

Il Santo di Paola, noto in tutta Europa per il numero straordinario di miracoli, fu e rimase sempre un uomo che scelse un percorso di vita improntato all’eremitaggio, alla penitenza quaresimale, a un nutrimento essenziale, che oggi potremmo definire ‘vegetariano’; eppure era in contatto con la gente, soprattutto quella vessata dai soprusi e dalla povertà, e con i potenti, ai quali rimproverava, senza alcuna esitazione, le ingiustizie della loro politica. Fu a contatto con pontefici, re di Napoli e di Francia (dove morì nel 1507), senza lasciarsi corrompere dai loro doni e dal loro fasto: rispettoso del volere papale, cercò di prodigarsi per la pace e, soprattutto, di diffondere il messaggio cristiano del dialogo, del rispetto personale, della conversione. Nei tempi in cui viviamo, contrassegnati dai privilegi, dall’ingiustizia socio-economica e umana e dall’indifferenza di una classe politico-istituzionale irresponsabile, il Santo paolano è un esempio del rispetto per la persona e dell’ambiente, della responsabilità personale, della conciliazione tra progresso e dignità umana, della libertà di pensiero.