Poste Italiane annuncia 5800 esuberi

Ancora tagli. Anche se vi è in corso una valutazione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che vuole essere sicura come il nuovo taglio di uffici postali messi in cantiere dal gruppo non metta a rischio “la fruibilità del servizio postale universale”, quello che deve essere garantito a tutti i cittadini, dalle “isole minori” alle “zone rurali e montane”.

Il gruppo guidato da Massimo Sarmi ha imboccato la strada di una rivoluzione organizzativa che punta dritto all’e-commerce, anche con l’obiettivo di rilanciare i servizi tradizionali di consegna dei pacchi rilanciato negli ultimi anni dal successo di colossi come Amazon, Ebay e Google.

Accordo raggiunto con i principali sindacati, che vede oltre 5.800 “eccedenze” da ricollocare con diverse mansioni. Un’intesa che prevede un investimento di 600 mila ore di formazione per i dipendenti da dirottare verso i cosiddetti “settori innovativi”. Un obiettivo, quello della spending review, dettato non solo dalla crisi economica, ma anche dalla “crescente e significativa contrazione dei volumi della corrispondenza”, determinata anche dalla grande diffusione della e-mail, spiega il verbale di accordo con i sindacati .

Cambieranno lavoro quasi 6 mila persone, poco più della metà di quello che l’azienda aveva proposto all’inizio della trattativa, e ciò 9.273 eccedenze. Nell’ambito della stessa intesa, inoltre, è previsto anche uno schema di prepensionamenti. Ogni 100 lavoratori che andranno via, ne verranno assunti 20 in part time e altrettanti vedranno il proprio contratto passare dal part time al full time. Condizioni non digerite dalla Uil Poste, che lamenta “l’assenza di una credibile prospettiva di sviluppo del settore postale” e “il costante ricorso alla logica dell’efficienza senza coniugarla con innovazione produttiva e organizzativa”.

Ora l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, di fronte alla nuova prospettiva di riorganizzazione del gruppo, vuole “valutare la congruità dei criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale”.