Latitanti si consegnano spontaneamente

Hanno giocato un po’ troppo con il fuoco e si sono bruciati. Storie diverse, ma epilogo identico, per due latitanti che sono stati arrestati rispettivamente a Genova e a Massa. Nel capoluogo ligure è stato arrestato un colombiano di 34 anni sul quale pendeva un ordine di carcerazione, mentre a finire in manette, nella città toscana, è stato un latitante algerino di 47 anni. Il colombiano, nella giornata di martedì, si è presentato in Questura per denunciare lo smarrimento del proprio permesso di soggiorno, pensando di risolvere la cosa abbastanza velocemente. Ma dagli accertamenti di rito, è emersa l’esistenza di un ordine di carcerazione risalente al 18 marzo scorso. Gli agenti, a quel punto, trovandosi davanti un latitante servito su un piatto d’argento, hanno condotto il 34enne nel carcere di Marassi dove l’uomo sconterà una pena di 8 mesi e 10 giorni. Galeotto fu un caffè, invece, per l’algerino che, sempre nella giornata di martedì, è entrato nel bar del Tribunale di Massa. Qui, è stato riconosciuto da due agenti della squadra mobile che lo hanno (ri) arrestato. L’uomo, infatti, a gennaio era evaso dagli arresti domiciliari nella sua casa di La Spezia. Da allora, il 47enne era ritornato a mettere a segno i colpi di specialità: inscenare finti incidenti stradali per derubare gli automobilisti. Nessuno dei latitanti, indubbiamente, avrebbe pensato di consegnarsi così spontaneamente alla Polizia.