Lo Stato deve risarcire le vittime della strage di Ustica

E’ la Cassazione, in sede civile, a stabilirlo. Lo Stato ha subito la condanna  per non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli. La sentenza sottolinea come la strage sia avvenuta a causa di un missile e non di una esplosione interna al Dc9 Itavia con 81 persone a bordo. E’ la prima verità su Ustica dopo il nulla di fatto dei processi penali. Secondo i giudici della Cassazione civile, la tesi del missile è “abbondantemente e congruamente motivata”. Questa tesi fu accolta dalla Corte di Appello di Palermo che ritenne legittime le prime richieste di risarcimento contro lo Stato presentate dai familiari di tre vittime della strage. La Cassazione conferma anche che il controllo dei radar sui cieli italiani non era adeguato. La sentenza è storica perché afferma che il velivolo fu abbattuto in seguito ad uno scontro tra jet militari.

Il 27 giugno 1980, l’aereo di linea Douglas DC-9 della compagnia aerea italiana Itavia, decollato dall’Aeroporto di Bologna, improvvisamente si squarciò in volo e si inabissò in mare provocando la morte delle 81 persone a bordo. Due le piste principali seguite sulle cause della tragedia: la presenza di altri velivoli (francese, libico e Usa) che avrebbero provocato l’incidente; e l’attentato terroristico. Nel 2007 l’ex presidente della Repubblica Cossiga, all’epoca della strage presidente del Consiglio, parlò di un missile francese che avrebbe abbattuto l’aereo su cui sarebbe trovato il dittatore libico Muhammar Gheddafi.