Tragedia Los Roques, aereo Missoni precipitato in mare

William Salazar, pescatore, avrebbe visto scomparire in mare l’aereo disperso a Los Roques. “Ho visto l’aereo scendere in picchiata verso il mare – ha raccontato l’uomo alla Rai – Nei pressi c’è una pista ma sarebbe stato troppo tardi per una manovra di emergenza. L’aereo arrivava lungo, si sarebbe mangiato la pista”.

La testimonianza infittisce il giallo mentre si prosegue la ricerca del velivolo di cui si sono perse le tracce lo scorso 4 gennaio con a bordo Vittorio Missoni, la compagna, e altri due amici. La famiglia Missoni non si rassegna.

Uno dei massimi esperti di ricerca e salvataggio in mare del Venezuela ha escluso che l’aereo sparito con quattro italiani a bordo possa essere stato sequestrato. “Quanto accaduto non corrisponde al modus operandi di un sequestro di aeromobile”, ha spiegato ai media locali Enrique Martin, portavoce dell’Organizzazione per il salvataggio Humboldt (Orh). “In questo tipo di delitti accadono cose completamente diverse”. Per Martin è probabile che venerdì  mattina il bimotore Britten Norman abbia subito un guasto in mezzo a condizioni meteorologiche avverse. Per i registri della Orh si tratterebbe del quattordicesimo incidente ad aerei diretti o provenienti da Las Roques. Nella maggior parte dei casi gli occupanti si sono salvati”.

Per l’ambasciatore a Caracas, Paolo Serpi, ci deve essere stato “un evento improvviso e catastrofico” che ha impedito al pilota di dare l’allarme alla torre di controllo. Il diplomatico ha rilevato come ci sia “un buco di tempo di due minuti tra quando il pilota ha chiuso il contatto con l’isola e il momento in cui doveva prenderlo con Caracas”. Le ricerche proseguiranno almeno fino alla prossima settimana e nel frattempo si sorvegliano anche le coste venezuelane per il possibile arrivo di rottami alla deriva.