Mezzo passo indietro di Antonio Ingroia

Si tratta di una richiesta “cautelativa”. Si affretta a chiarire il diretto interessato, che mette le mani avanti. “Ad oggi non ho deciso di essere in lizza per le consultazioni che daranno un nuovo Parlamento e un nuovo Governo al Paese. Sto ancora riflettendo”. Michele Vietti non si stupisce. A margine della cerimonia di scambio di auguri al Quirinale con le alte cariche dello Stato, il vice presidente del Csm osserva. “Valuteremo, non c’è niente di eccezionale”. E aggiunge. “L’unica cosa che non provo è lo stupore”.

“La mia richiesta al Csm di aspettativa per motivi elettorali è solo cautelativa”, spiega il magistrato, in modo che l’organo di autogoverno della magistratura possa valutarla a ridosso delle festività di fine anno, e cioè nei giorni in cui le Camere saranno sciolte dal Capo dello Stato. “Io comunque a Roma vado per aprire un confronto sul futuro dell’Italia. Riscontro la voglia di partecipare che emerge da tanti settori della società civile. E’ questo, di per sé, un bel segnale diffuso di libertà”.

L’ex procuratore aggiunto di Palermo sarà presente venerdì alla formalizzazione del movimento degli arancioni. Il magistrato è primo firmatario del manifesto “Io ci sto”, insieme ai sindaci di Palermo, Leoluca Orlando e di Napoli, Luigi De Magistris, in rappresentanza del comitato promotore. L’appuntamento è per il 21 dicembre alle 17.30 al teatro Capranica di Roma dove è convocata l’assemblea, appunto, ‘Io ci sto’, che verrà aperta da Ingroia, di ritorno appositamente dal Guatemala, dove svolge un incarico per l’Onu.