Alessandro Sallusti va avanti nella battaglia, arrestato nella sede de Il Giornale

Prelevato dalla Polizia tra gli applausi dei colleghi. Due funzionari della Polizia di Stato hanno notificato al direttore il provvedimento di arresti domiciliari. Il direttore Sallusti aveva proposto uno “scambio” alle Forze dell’Ordine che devono eseguire l’ordine di carcerazione. “Voi non violate la sede de Il Giornale, io mi consegno a San Vittore e poi fate quel che volete”. Daniela Santanché è giunta nella sede del Giornale, in via Negri, a Milano. “Mi costituisco io perché non voglio che venga violato il giornale. Non “Il Giornale”, ma un quotidiano”, ha aggiunto motivando la sua decisione come “una provocazione politica”.

Alessandro Sallusti ha passato la notte al giornale. In conferenza stampa il giornalista ha ribadito di rifiutare la detenzione domiciliare e voler andare in carcere.  “Non ho intenzione di andare agli arresti domiciliari”, aveva detto in conferenza stampa. “Supplico il Procuratore Edmondo Bruti Liberati che mi mandi i carabinieri e mi traducano in carcere”. Lo ha detto il direttore del Giornale Alessandro Sallusti precisando che “appena mi portano a casa per i domiciliari tornerò subito a lavorare qui al Giornale” commettendo in questo modo il reato di evasione. “Sono qui ad aspettare gli eventi, sto aspettando che la Digos mi venga a prendere, intanto faccio il giornale”. Lo ha detto Sallusti fuori dalla redazione del Giornale a un gruppo di lettori che sono giunti in via Negri per esprimergli solidarietà e che lo hanno applaudito. Sallusti ha spiegato di non avere ancora “il titolo in testa per domani. Penso che scriverò anche se credo mi sia vietato, spero poi che pubblichino il pezzo”. Alla sede del giornale, tra gli altri, si è recato anche l’ex ministro Ignazio La Russa.

Il giudice di sorveglianza di Milano Guido Brambilla ha accolto l’istanza di detenzione domiciliare avanzata dal procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati per il direttore del “Giornale” Alessandro Sallusti. Il procuratore di Milano, che ha avocato a sé il fascicolo inizialmente affidato al pm dell’esecuzione Chiara de Iorio, aveva concesso una seconda sospensione dell’ordine di esecuzione della condanna definitiva a 14 mesi di reclusione e aveva chiesto per il direttore del Giornale la detenzione domiciliare in base alla cosiddetta legge svuota carceri. Nell’istanza di Bruti accolta dal magistrato di sorveglianza, si sosteneva che la posizione di Sallusti potesse soddisfare i requisiti richiesti in quanto la pena che deve scontare è inferiore ai 18 mesi, non sussiste pericolo di fuga e il domicilio scelto, cioé la casa dove vive con la compagna nonché parlamentare del PdL Daniela Santanché, è idonea.

 Il direttore del Giornale quando la sua condanna è divenuta definitiva avrebbe potuto chiedere una misura alternativa alla detenzione, ma non l’ha fatto. La richiesta formulata dal procuratore della repubblica ha creato una spaccatura con il pool dei sostituti dell’esecuzione.

Il giudice Guido Brambilla nel provvedimento con cui ha accolto la detenzione domiciliare per Alessandro Sallusti, si è dichiarato incompetente sulla valutazione relativa alla sospensione dell’ordine di esecuzione concessa nei giorni scorsi dal procuratore Edmondo Bruti Liberati. Inoltre da quanto si è saputo il giudice ha disposto le prescrizioni di routine come, per esempio, non avere rapporti con persone estranee al domicilio dove scontare gli arresti. Nessuna decisione, invece, sulla possibilità di continuare a fare il direttore in quanto la richiesta non è stata avanzata dal giornalista e dai suoi legali.