Alla ricerca di un’intesa sull’Election Day, intervento di Napolitano

La data del voto legislativo è legato a prerogative del presidente della Repubblica, a cominciare dallo scioglimento delle Camere. “In proposito – si legga in una nota – si ricorda che il Capo dello Stato aveva rilevato, il 3 novembre scorso, la carenza, fino a quel momento, di condizioni oggettive e di “motivazioni plausibili” per un’anticipazione sia pur lieve della convocazione delle elezioni politiche. Si attende dunque il verificarsi delle condizioni opportune per la decisione che la Costituzione riserva al Capo dello Stato”. Ma prima di tutto serve la riforma elettorale. “L’esigenza di regole più soddisfacenti per lo svolgimento della competizione politica e a garanzia della stabilità di Governo, e le aspettative dei cittadini per un loro effettivo coinvolgimento nella scelta degli eletti in Parlamento – prosegue la nota del Colle – rendono altresì altamente auspicabile la conclusione – invano a più riprese sollecitata dal Presidente della Repubblica – del confronto in atto da molti mesi per una riforma della legge elettorale”.

Individuata anche una possibile data per le tre Regioni che devono rinnovare la propria giunta, ovvero Lazio, Lombardia e Molise. “È però indubbia, per valutazioni d’interesse generale, – si sottolinea – l’esigenza di un contestuale svolgimento delle elezioni nelle tre suddette Regioni. Si è a tale proposito ritenuta appropriata la data del 10 marzo 2013”.