Sicilia al voto, Grillo possibile sorpresa

Test regionale ma con prospettiva nazionale. In Sicilia si va al voto anticipato, lo stesso accadrà a breve in Lazio e Lombardia. Chiamati alle urne 4.426.754 di siciliani di cui la maggioranza, 2.284.380 donne. Si vota domenica 28 ottobre, in 5.307 sezioni sparse nei 390 comuni delle nove province dell’Isola.

In lizza Sebastiano Musumeci detto Nello, 57 anni, candidato per Pdl, Pid-Cantiere popolare, La Destra, Fareitalia e Alleanza di Centro (Adc); Gianfranco Miccichè, 58 anni, è candidato per Grande Sud, Pds (ex Mpa), Fli e Mps;Rosario Crocetta, 61 anni, è candidato per Pd, Udc, Api e Psi; Giancarlo Cancelleri, 37 anni, è candidato per il Movimento 5 stelle; Giovanna Marano, 53 anni, è candidata per Sel, Idv, Federazione della sinistra e Verdi; Cateno De Luca, 40 anni (rinviato a giudizio per tentata concussione, abuso d’ufficio e falso per una vicenda che risale a quando era sindaco di Fiumedinisi), è il candidato del partito della Rivoluzione;Lucia Pinsone, 52 anni, è candidata della lista ”Volontari per l’Italia”; Mariano Ferro, 56 anni, è candidato del movimento dei Forconi; Giacomo Di Leo, 52 anni, per il Partito comunista dei lavoratori; Gaspare Sturzo, 50 anni, per Italiani liberi e Forti; Davide Giacalone, 53 anni, per Le Ali della Sicilia.

Domenica 28 ottobre 2012 la Sicilia è chiamata ad eleggere Presidente e 90 deputati all’Ars. Urna aperte a partire dalle ore 8:00 fino alle ore 22:00. Si vota nella sola giornata di domenica. L’indomani, lunedì 29 ottobre, alle ore 8:00 verranno tolti i sigilli alle urne ed inizierà lo spoglio delle schede. Lo bscrutinio verterà prima sulla elezione del presidente, poi su quella dei deputati.

L’elettore può esprimere 2 voti: 1 alla lista regionale (“listino”) il cui capofila è il candidato alla presidenza; 1 alla lista provinciale, con preferenza per 1 dei candidati all’Ars inclusi nella stessa. Tale preferenza è espressa scrivendo a stampatello sull’apposita riga almeno il cognome del candidato, ovvero cognome e nome, dopo aver barrato con una croce il simbolo della lista di appartenenza. Il voto alla lista regionale ed al candidato alla presidenza può essere espresso barrando con una croce il cognome e nome del candidato riportati nella scheda in caratteri di stampa, ovvero barrando con una croce il simbolo della lista regionale (“listino”), ovvero ancora compiendo entrambe le operazioni. Il voto espresso solo alla lista provinciale è attribuito automaticamente al candidato ed alla lista regionale (“listino”) collegata (assenza di voto confermativo). Si può votare validamente una lista provinciale ed un candidato e relativa lista regionale (“listino”) non collegata (voto disgiunto).

Il Presidente viene eletto sulla base di un sistema maggioritario a turno unico. Non c’è ballottaggio e vince chi prende più voti. Degli 88 deputati da eleggere, 80 seggi vengono assegnati all’insegna di un sistema proporzionale (metodo hare) sulla base di 9 collegi provinciali (sede capoluogo delle provincia), secondo la seguente ripartizione: (scaturita dividendo la cifra della popolazione residente in ciascuna circoscrizione provinciale per il quoziente fisso 62.112, a sua volta ottenuto dividendo per 80 la cifra della popolazione legale residente nella Regione, cioè 4.968.991, sulla base del censimento ufficiale del 2001): Agrigento 7 seggi (deputati); Caltanissetta 4 seggi (deputati); Catania 17 seggi (deputati); Enna 3 seggi (deputati); Messina 11 seggi (deputati); Palermo 20 seggi (deputati); Ragusa 5 seggi (deputati); Siracusa 6 seggi (deputati); Trapani 7 seggi (deputati).

Alla ripartizione dei seggi in ogni collegio provinciale possono accedere solo quelle liste provinciali che hanno superato lo soglia di sbarramento del 5% su base regionale. Assegnato un seggio ad una lista provinciale, è deputato all’Assemblea regionale siciliana il candidato più votato all’interno della lista medesima. Ripartiti gli 80 seggi, ne rimangono da assegnare 8. Qualora la coalizione del candidato eletto Presidente ottiene 54 seggi (escluso il Presidente) non scatta il “Premio Maggioritario”. In caso di 53 seggi, è deputato il n.2 del “Listino” del Presidente. In caso di 52 seggi, il n.3 e per questa via a scalare fino a 46 seggi ed inferiori (gli 8 candidati nel “listino” sono tutti deputati). Quando non scatta il premio maggioritario (54 seggi escluso il presidente) non si pesca dal “listino” regionale e gli 8 seggi vengono ripartiti alle liste provinciali non collegate al “listino” regionale vincente (del candidato eletto presidente), purché abbiano superato lo sbarramento a livello regionale.

Il centrodestra punta sulla vittoria di Nello Musumeci, evento che avrebbe un impatto considerevole anche a livello nazionale. Il centrosinistra si affida a Rosario Crocetta, l’ex sindaco di Gela, omosessuale e cattolico, sul quale ha deciso di puntare anche l’Udc di Casini (dopo la batosta Cuffaro, l’ex presidente condannato a sette anni di carcere per rapporti con la mafia). Meno chances nelle rispettive aree di voto sembrano avere Gianfranco Micciché (centrodestra) e Giovanna Marano (sinistra radicale, ala Fiom). Atteso invece l’exploit di Giancarlo Cancelleri (M5S) che dopo la martellante campagna di Beppe Grillo, cominciata con lo sbarco a nuoto a Messina e chiusasi a Caltanissetta di fronte a 7.000 persone in delirio, potrebbe addirittura sbancare. Il voto disgiunto rende  possibili accordo trasversali e non dichiarati.

Lo scrutinio inizierà lunedì alle 8. I risultati ufficiali saranno proclamati dagli appositi Uffici centrali circoscrizionali, costituiti presso i tribunali dei nove comuni capoluogo, e dall’Ufficio centrale regionale, costituito presso la Corte d’Appello di Palermo.