Reggio Emilia, pane e internet per anziani, casalinghe e immigrati

Riprenderanno a fine ottobre, nella provincia di Reggio Emilia, i corsi di “Pane e Internet”, l’interessante progetto di formazione e alfabetizzazione digitale promosso e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con le Province, che tra il 2011 e 2013 conta di  raggiungere almeno 10 mila partecipanti tra tutte quelle persone che per età o condizione sociale non hanno dimestichezza con le nuove tecnologie: in particolare anziani, casalinghe, immigrati. L’iniziativa, che quest’anno prevede nel Reggiano ben 38 corsi in 7 comuni,  è stata illustrata questa mattina dall’assessore provinciale all’Istruzione Ilenia Malavasi e dalla responsabile del progetto della Regione Emilia-Romagna, Agostina Betta, presenti anche il coordinatore dello staff operativo Marco Briolini e Armando Sacchetti del Servizio lavoro e formazione professionale della Provincia. “Il progetto ha come obiettivo quello di ridurre il divario informatico e digitale presente nella società di oggi – ha spiegato l’assessore provinciale Ilenia Malavasi – La tecnologia avanza con grande rapidità, l’utilizzo del pc è diventato quotidiano quanto l’utilizzo della rete. Ma mentre i ragazzi di oggi sono ‘nativi digitali’, molte persone rischiano di rimanere escluse da questo mondo di informazioni e di conoscenza, penalizzando la loro realizzazione ed integrazione sociale. Un rischio sotto gli occhi di tutti che questo importante progetto cercherà di affrontare, provando a coinvolgere quasi 1.300 cittadini in 16 comuni della provincia di Reggio Emilia con corsi gratuiti. Un ‘azione dunque capillare per stimolare la comunità ad una crescita collettiva, per una società che non escluda nessuno, ma che fornisca a tutti gli strumenti per far parte a pieno titolo di una comunità coesa, anche grazie ad un utilizzo consapevole ed intelligente della rete”.

“L’avanzare impetuoso del mondo digitale, accanto a enormi opportunità, rischia di aprire la strada anche a nuove forme di esclusione a discapito di coloro che per età o condizione sociale hanno meno dimestichezza con gli strumenti informatici. Ma, come diceva il famoso maestro Manzi, anche per superare il cosiddetto divario digitale…non è mai troppo tardi”, ha detto Agostina Betta, responsabile di questo progetto corposo (630 corsi per 10 mila partecipanti previsti dal 2011 al 2013) che impegna la Regione, ma che richiederà anche azioni capillari a livello territoriale per assicurarne continuità di risultati. “Basti pensare che in Emilia-Romagna vivono oltre un milione di persone over 60, in gran parte bisognose di alfabetizzazione informatica, e anche coloro che hanno già frequentato i corsi potrebbero necessitare di un sostegno per consolidare le abilità acquisite – ha proseguito Betta – Ciò a cui oggi siamo impegnati, per favorire questo processo, è la costruzione di una rete di “facilitatori digitali”: ovvero operatori pubblici, volontari, studenti con elevate competenze informatiche in grado di accogliere e accompagnare questa miriade di allievi adulti che non hanno perso la voglia di imparare. In via sperimentale siamo partiti dalle biblioteche, luoghi tradizionalmente deputati alla conservazione e diffusione delle informazioni, dove accanto a volumi e documenti cartacei crediamo necessario mettere a disposizione degli utenti postazioni informatiche e “facilitatori” incaricati di insegnarne l’utilizzo”.

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