Basta inumazioni, chiude il cimitero consortile Arzano-Casoria-Casavatore

L’accesso sarà consentito solo ai defunti i cui parenti sono proprietari di cappelle gentilizie o di loculi liberi e per i quali è possibile la tumulazione delle salme. Nell’ex triangolo industriale a nord di Napoli è vietata pure una sepoltura. I defunti verranno trasferiti nei cimiteri liberi del circondario (Caivano, Frattamaggiore) oppure di altre province, tra cui Caserta e Benevento.

Tutto questo perché non è stato programmato l’ampliamento dell’attuale camposanto di via Porziano o la realizzazione di altre strutture sacre, come a Casoria dove da qualche anno si discute di costruire un cimitero autonomo. C’è un progetto che prevede la realizzazione di 400 loculi e 819 ossari, tutti interrati, alle spalle della chiesa madre. C’è pure lo studio di fattibilità affidato alla società “Sai Service”, che ha condotto anche indagini geologiche per valutare la possibile presenza di falde acquifere sull’area. L’opera, considerata a basso impatto ambientale, costerebbe un milione e mezzo e verrebbe autofinanziata dagli acquirenti. L’iniziativa viene contestata però dall’ex consigliere comunale anticamorra Domenico Rubio, rappresentante di An, che ha chiesto un monitoraggio attento da parte della Prefettura. In ogni caso, se il progetto dovesse essere attuato sposterebbe l’attuale problema solo di qualche anno. Il sindaco Fuschino difende le proprie scelte. “Siamo consapevoli di trovarci di fronte ad un problema inaccettabile per i cittadini e che si protrae peraltro da vari anni con ritardi imperdonabili, tuttavia il lavoro avviato consentirà, in maniera definitiva, di arrivare finalmente ad un risultato”.