Portovesme, Glencore non acquista stabilimento Alcoa

Lo hanno reso noto i sindacati che hanno ricevuto la lettera di rinuncia inviata dalla multinazionale svizzera al ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, e al Governatore sardo, Ugo Cappellacci. La rinuncia all’acquisizione dello stabilimento è legata al costo dell’energia. Nei giorni scorsi la multinazionale svizzera aveva posto al Governo una condizione imprescindibile per l’apertura di una trattativa per l’acquisizione dello stabilimento Alcoa, il costo dell’energia per i prossimi 10 anni non avrebbe dovuto superare i 25 euro/Mwh, richieste ritenute non compatibili dal Ministero dello Sviluppo economico.

“Prendiamo atto – si leggge nella lettera – del fatto che le strade proposte non incontrerebbero i favori della comunità europea e, pertanto, vi confermiamo che allo stato attuale e in questa situazione non siamo interessati a proseguire il discorso anche in ragione del fatto che l’attuale gestore dell’impianto, alle stesse condizioni, accumula perdite rilevanti che hanno portato alla decisione di chiudere lo stabilimento”. Da lunedì andranno via 67 lavoratori interinali e 20 degli appalti mentre altri 180 verranno licenziati entro ottobre. I 500 diretti, invece, rimarranno fino al 31 dicembre. Per martedì sono in programma incontri con l’azienda, nella sede della Confindustria, e, nel pomeriggio, con l’assessore regionale al Lavoro per trovare una soluzione che consenta l’estensione della cassa integrazione anche ai lavoratori delle imprese d’appalto. Per giovedì è stata annunciata in modo ufficioso una manifestazione della quale non sono stati forniti dettagli.