Sorianello, ucciso in un agguato Domenico Ciconte

Un uomo di 63 anni, titolare di una ditta di legname, è stato ucciso in un agguato a Sorianello, centro in provincia di Vibo Valentia. L’agguato è stato compiuto da una persona armata di fucile mentre Ciconte, davanti la sua abitazione, stava parlando con un operaio, che era a bordo di un trattore.

Le indagini vengono svolte dalla Polizia, che sta valutando la possibile matrice mafiosa dell’omicidio. Ciconte aveva precedenti penali.

Gli assassini di Ciconte e Zupo, secondo quanto è emerso dalle prime indagini, s’inserirebbero nello stesso contesto criminale che è alla base anche dell’omicidio nel giugno scorso di Nicola Rimedio a Serra San Bruno e del tentato omicidio in aprile di Giovanni Emanuele. Tutti fatti che sarebbero da collegare ad una serie di vendette provocate dalla disarticolazione delle famiglie egemoni di ‘ndrangheta nella zona delle Pre Serre vibonesi dopo alcune operazioni condotte dalla Dda di Catanzaro che hanno portato all’esecuzione di numerosi arresti.

Secondo gli investigatori, inoltre, non ci sarebbe un legame tra l’omicidio di Domenico Ciconte e quello del fratello Fausto, avvenuto alla fine degli anni ’80. Ad uccidere Domenico Ciconte, secondo la ricostruzione della Polizia, sono state due persone che si sono introdotte nel giardino della villa dell’imprenditore approfittando del fatto che il cancello era stato aperto per fare entrare il trattore condotto dall’operaio che doveva avere un colloquio con Ciconte per questioni di lavoro. L’imprenditore é stato ucciso con tre fucilate al volto.