Sette mesi da incubo per Massimiliano Latorre e di Salvatore Girone

Una vicenda “assurda” quella che interessa i due sottoufficiali del battaglione San Marco addetti alla protezione della petroliera Enrica Lexie, fermati il 20 febbraio a Kochi perché sospettati di aver sparato a due pescatori indiani scambiandoli per pirati. I marò devono recarsi al commissariato di Ernakulam, l’ufficio della polizia nel quale debbono firmare ogni giorno un registro che attesta la loro presenza nella capitale del Kerala. Il tribunale di Kollam ha fissato questo obbligo quando, il 2 giugno, ha deciso di scarcerarli su cauzione. Li accompagnano due militari italiani della delegazione che li assiste.

La giustizia in India è molto più “lenta” che in Italia. Fra due settimane la Corte Suprema di Nuova Delhi dovrebbe pronunciare il verdetto. Il condizionale è d’obbligo, perché la Seconda sezione non ha ancora indicato una data precisa per l’udienza. I magistrati dovranno stabilire se la competenza territoriale del processo è italiana o indiana e se i due fucilieri del San Marco sono coperti dalla “immunità funzionale”. In attesa di questo verdetto l’alta corte di Kochi ha sospeso il suo pronunciamento sul ricorso per la traduzione in italiano degli atti che la Polizia ha prodotto a sostegno dell’accusa. L’Italia sostiene che la petroliera era in acque internazionali e che il processo spetta ai giudici di Roma.