Crotone, nuovo anno scolastico oppurtunità di crescita per gli studenti
Mai come oggi è necessario unire le forze, dare il meglio di noi in ogni campo, costruire un processo in cui l’amore per la nostra terra, per la sua storia, la sua cultura, le sue bellezze, esalti la nostra intelligenza, moltiplichi le nostre energie, rinnovi l’orgoglio di noi stessi. Perché la civiltà umana da queste parti qualche passaggio, e non dei più secondari, lo ha fatto. Non sta scritto da nessuna parte che il nostro destino è di essere sempre e solo periferia. Possiamo e dobbiamo essere protagonisti del cambiamento, ma consapevoli delle nostre radici, informati del nostro cammino nella storia, proiettati verso il futuro con il bagaglio di una cultura che ci viene dalle generazioni precedenti e che è un patrimonio che tocca a noi tutti, ma in particolare al mondo della scuola, valorizzare e rinnovare. In questi giorni una notizia ha reso orgogliosa tutta la comunità provinciale, la straordinaria conquista del Premio Campiello da parte dello scrittore Carmine Abate, originario di Carfizzi, vincitore del Premio Provincia di Crotone 2011, la cui opera letteraria ha come quadro di riferimento costante il territorio della nostra provincia, le sue tradizioni, il fascino e la magia dei suoi luoghi, il senso di appartenenza a una comunità che, pur da lontano, rappresenta per i suoi figli un irrinunciabile ancoraggio di valori, di colori, odori, saperi, profumi, che ci entra nell’animo dalla nascita e non ci lascia più. La consacrazione di Abate in uno dei più prestigiosi agoni letterari d’Italia, oltre che essere il giusto riconoscimento del talento di uno scrittore che da anni si segnala per l’originalità e lo stile inconfondibile dei suoi romanzi, è un risarcimento per tutto il territorio ed è la prova, appunto, che nessun destino ci obbliga ad essere sempre periferia. Nemmeno nella cultura. Per questo vi incitiamo – concludono Lentini e Zurlo – a coltivare l’amore per la nostra piccola patria, a sentire la voglia di avere lo sguardo fiero e la schiena diritta, perché dall’impegno di ciascuno di noi dipenderà l’avvenire della nostra terra e soprattutto la sua dignità. Con questo spirito ci è gradito rivolgere a tutti l’augurio di un proficuo e sereno anno scolastico”.