Calabria Jones, progetto archeologico guidato da Giacobbo

Da oggi, 12 settembre, dietro l’impulso dell’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, prenderà avvio, guidato da Roberto Giacobbo, vice direttore di Rai Due e ideatore della trasmissione “Voyager”,  il progetto di educazione all’archeologia “Calabria Jones” e seguito dagli atenei più importanti del mondo, dalla “Normale” di Pisa alla Sorbona di Parigi. Sarà una tre giorni molto intensa, con incursioni in luoghi soliti e insoliti della regione, con una lettura a volte intrigante, dichiaratamente sulla proiezione misteriosa. Queste le tappe:
Roberto Giacobbo Stamane dalle ore 10.30  Giacobbo s’incamminerà verso il primo percorso denominato “L’alchimia dei numeri e del tempo”, approdando nell’area archeologica di Capo Colonna. Nell’occasione, approfondirà la straordinaria figura di Pitagora, uno dei geni dell’umanità, che intendeva racchiudere nei numeri tutto il significato dell’universo. Di seguito, nella stessa mattinata, il giornalista si recherà a Cirò presso il Museo Astronomico “Aloysius Lilius”, l’inventore del calendario perfetto, firmato da Gregorio XIII. Nell’occasione, si parlerà’ anche di Giano Lacinio, uno degli alchimisti più importanti del Rinascimento, anch’egli di Ciro’. Nel pomeriggio, alle 17.30, Giacobbo seguirà la via delle “Profezie alla Porta d’Occidente”, visitando a San Giovanni in Fiore l’Abbazia del profeta dell’Apocalisse Gioacchino da Fiore e i portali con simboli precolombiani della città silana, svelandone il mistero. Museo di Lilio a Cirò Domani, 13 settembre, inizierà con il percorso “L’Ordine di Sion e la Costellazione della Vergine”, con la visita di Roberto Giacobbo a San Marco Argentano l’Abbazia della Matina, una delle sette costituite dai circestensi in Calabria che insieme a quelle di Santa Maria della Sanbucina di Luzzi,  Santa Maria di Monte Persano di San Lucido, Santa Maria di Ligno Crucis nei pressi di Corigliano, Santa Maria di Acquaformosa, Santa Maria di Corazzo a Carlopoli e al monastero di Sant’Angelo di Frigilo a Mesoraca disegna la costellazione celeste della Vergine Maria, poiché i monaci costruivano seguendo una geometria sacra che si rispecchia nella ubicazione degli edifici sacri. La tappa non è casuale poiché l’Abbazia della Matina fu fondata da Roberto il Guiscardo nel 1065. L’abbazia ha comunanze architettoniche e artistiche con l’Abbazia di Orval, nell’attuale Lussemburgo, ma la circostanza che appare sorprendente è che sembra sia stata costruita dai monaci calabresi di Val Crati, come testimonierebbe una Bolla papale del 1087 conservata ad Orval. Da lì questi stessi monaci (secondo fonti non scritte ma successivamente più volte riportate) partirono per Gerusalemme, secondo alcuni per rifondare il cosiddetto Priorato di Sion, ordine creato dai Cavalieri Templari.  Nel pomeriggio, Giacobbo si sposterà a Cosenza sul percorso “Alarico e il Gran Tesoro”, visitando alcuni presunti luoghi della tomba del re dei Visigoti, che sarebbe stato seppellito nel 410 nel letto del fiume Busento. La leggenda della tomba di  Alarico e’ molto nota, sopratutto nel mondo germanico, tanto che nel 1937 si reco’ appositamente nella citta’ dei Bruzi Heinrich Himmler, capo delle SS e fondatore dell’Ahnenerbe, la societa’ nazista per la ricerca dell’eredita’ ancestrale. La visita poi proseguirà presso il Duomo della città bruzia che venne riconsacrato nel 1222 da Federico II che, per l’occasione, dono’ la preziosa stauroteca, ancora oggi conservata nel museo diocesano. Alle ore 21 al Teatro “Rendano” di Cosenza, Giacobbo incontrerà gli studenti del progetto ai quali illustrerà le antiche origini della nostra storia, avendo come traccia il suo ultimo libro “Da dove veniamo? La storia che ci manca”, edito da Rai Eri – Mondadori, dove ci sono pure molte pagine dedicate alla Calabria. Nell’occasione i partecipanti avranno la possibilità di confrontarsi con l’autore. Mario Caligiuri Il terzo giorno, venerdì 14 settembre, Giacobbo si avventurera’ verso “La linea del Sole”, che collega geometricamente Rennes Le Chateau a Gerusalemme, passando attraverso la Chiesa di San Pantaleone di Montauro, in provincia di Catanzaro, nella quale sono evidenti numerosi e sorprendenti elementi che appaiono, per diversi aspetti, simili a quelli della misteriosissima chiesa di Rennes le Chateau in Francia, a cominciare dall’epigrafe incisa sul portale: “Terribilis est locus iste”. Il tragitto finale, denominato “Le rifrangenze delle Fata Morgana”, si svolgera’ a Reggio Calabria, dove Giacobbo si recherà alla Chiesa Rosacrociana degli Ottimati al cui interno è visibile il pavimento con mosaici che raffigurano la rossa Croce di Malta inscritta in una rosa stilizzata e al Castello aragonese da dove sembra che, secondo la leggenda di Re Artù, la Fata Morgana venga da alcuni bardi anglo-normanni localizzata sullo Stretto di Messina.L’“avventura” di Giacobbo si concluderà con la visita ai Bronzi di Riace riemersi dal mare proprio quarant’anni fa, portando con se millenni di storia e misteri. In tutte le tre giornate, che verranno documentate anche dai tecnici della Rai, le scuole seguiranno l’itinerario di Giacobbo.