Trani, in discussione il futuro delle Province

La centralissima Piazza Teatro a Trani ha ospitato ieri sera il settimo appuntamento di Agorà, l’iniziativa realizzata dalla Provincia di Barletta – Andria – Trani per incontrare i cittadini e discutere del futuro delle Province.

All’incontro, moderato dal giornalista di Teledehon Francesco Rossi ed introdotto dal Sindaco di Trani e Consigliere provinciale Luigi Riserbato, hanno partecipato il Presidente della Provincia Francesco Ventola e numerosi amministratori provinciali e comunali.

“Agorà rimanda al termine “agorafobia”, la paura delle piazze che è propria di quei politici che svolgono il proprio ruolo senza dar conto ai cittadini delle proprie azioni – ha esordito il primo cittadino tranese -. Avere il coraggio di scendere in piazza e metterci la faccia, dando alla gente risposte concrete ed in tempo reale, è invece un grande esempio di democrazia, in un momento particolarmente destabilizzante tanto per chi amministra quanto per chi viene amministrato. Ho sempre sostenuto – ha poi proseguito Riserbato – che la nascita della Provincia fosse una scommessa entusiasmante: oggi posso tranquillamente affermare che, nonostante lo scomodo zampino del Governo centrale, questa scommessa può dirsi vinta. Per tanti anni noi tranesi non abbiamo avuto alcun rappresentante nell’assise provinciale: con la nascita della Bat siamo in cinque e la nostra Città vanta un ruolo di primo piano, consolidandosi quale polo culturale, scientifico e giudiziario della Provincia”.

“E’ troppo comodo fare del populismo e dare le Province in pasto all’antipolitica, quasi fossero nascosti dietro questi enti i veri sprechi del nostro Paese – ha invece affermato il Presidente Ventola -. Un Consigliere provinciale percepisce circa 30 euro per gettone di presenza, un Assessore ed un Presidente rispettivamente 2.000 e 3.000 euro mensili; compensi, questi, assolutamente non cumulabili con altre cariche istituzionali. In un momento di crisi economica così irreversibile sarebbe opportuno procedere ad un riassetto complessivo dei costi della politica, cominciando dall’alto”.

Tra i tanti argomenti affrontati,  anche quello del polo universitario della Provincia. “Anche in questo caso ne ho sentite di tutti i colori – ha affermato Ventola -. Noi avremmo dato soldi alla Lum? I 500 mila euro che investiremo in questo progetto sono destinati solo ed esclusivamente agli studenti (sotto forma di borse di studio), ed in particolari a quelli più meritevoli o con particolari difficoltà economiche, secondo i criteri stabiliti dall’Edisu. Perché non farlo con le università pubbliche? In primis la Lum, che ha partecipato e vinto un regolare bando, è un’università pubblica non statale, che il Censis ha collocato al primo posto tra gli Atenei  pubblici e privati del Sud Italia, isole comprese. Ma vi è di più: nei mesi scorsi ho avuto modo di interloquire personalmente con i rettori delle varie università pubbliche pugliesi, i quali ci hanno risposto che la loro presenza sul nostro territorio doveva limitarsi a master o summer school, e che non avevano risorse economiche per istituire un nuovo presidio universitario. Il nostro intento, invece, era quello di creare un polo nella nostra Provincia, consentendo ai giovani di questo territorio di studiare a pochi chilometri di casa”.

In conclusione, l’Assessore provinciale ai Lavori Pubblici ed Infrastrutture e Vicesindaco di Trani Giuseppe Di Marzio ha ribadito “a quanti affermano che nulla sia cambiato con la nascita della Provincia di Barletta – Andria – Trani voglio dire solo una cosa: in soli tre anni abbiamo ottenuto finanziamenti pari a circa 100 milioni di euro in tre anni; negli ultimi dieci anni, invece, le Province madri di Bari e Foggia avevano destinato a questo territorio appena un paio di milioni di euro”.