Messina, dagli anziani una risorsa

Lo spread vero, quello a rischio ogni giorno, è quello sociale. Il vero dramma si svolge quotidianamente per strada, nelle case. E’ questo il messaggio lanciato dal convegno organizzato dai Pensionati della Cisl di Messina sul ruolo degli anziani nella società tenutosi nel salone della Borsa della Camera di Commercio. “Gli anziani devono essere visti come risorsa – ha detto nella sua relazione Bruno Zecchetto – serve una contrattazione sociale nei comuni, su problemi come imposte, tariffe e distribuzione dei servizi”. Zecchetto ha portato ad esempio la mancata applicazione della legge 328 a Messina che “doveva favorire l’integrazione dei servizi sociali con quelli sanitari ma il suo risultato è stato deludente”. La proposta della Fnp Cisl parte dalla costruzione di relazioni responsabili, gratuite e reciproche con il coinvolgimento dei sindacati, delle associazioni, di chi opera nel terzo settore, degli Enti locali. “Bisogna – ha aggiunto Zecchetto – uscire intanto dalla crisi che sta producendo una drammatica marginalità. E’ nostro dovere trasmettere una speranza realistica, dare risposte concrete ai problemi che le persone di affidano ogni giorno”. Il patrimonio da cui partire è l’esperienza degli anziani. “Una conoscenza acquisita negli anni, che non viene dalla scuola, da insegnamenti mediati da altri. Viene dalla propria esperienza. E’ quella che chiamiamo saggezza, che rende la terza età una fase essenziale dell’evoluzione umana”.

Dai lavori è emerso come Messina sia una provincia “assistita”. Lo testimoniano i dati sui trattamenti pensionisti, ben 196.293 con una media di 583,15 euro. Quello più “ricco” è il trattamento di vecchiaia con 71.117 pensioni e una media di 766,52 euro ciascuno, ma il dato più rilevante arriva dalle pensioni di invalidità: 29.345 (media di 572,69) a cui si aggiungono i trattamenti per gli invalidi civili (45.131 con una media di 423,91).

Il convegno – presieduto dal segretario regionale della Fnp Cisl, Carmelo Raffa – è stato impreziosito dal contributo delle presenze di Dario Caroniti, don Gaetano Tripodo, Giovanni Ammendolia e Nina Di Nuzzo e dal segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese, che ha approfittato del momento per ribadire la necessità di “un Patto tra forze sociali per dare soluzioni e prospettive a Messina, soprattutto nei prossimi 9 mesi. Non siano – ha detto Genovese – nove mesi di campagna elettorale. Il futuro commissario si comporti da tecnico, il Consiglio comunale si dimostri maturo e faccia ciò che non ha potuto o voluto fare negli ultimi quattro anni. Si affrontino le questioni irrisolte – ha detto il numero uno cislino – si intervenga sui settori dei rifiuti, della mobilità urbana, sulla macchina amministrativa, sui servizi sociali, sul Prg”.

“Essere volontario vuole dire tutto e nulla – ha affermato don Gaetano Tripodo – Spesso è una forma di associazione che volontaria non è perché gratuita non è. Ecco perché è fondamentale mettersi al servizio degli altri, cioè donarsi agli altri. Questo è il volontariato vero”.

“Sui servizi delle cooperative emerge sempre il negativo, invece il servizio fornito a Messina è buono – ha aggiunto Giovanni Ammendolia – il problema è che tutti i soggetti sociali, amministrativi, di rappresentanza, di interessi non fanno rete tra loro e questo rende, in Sicilia, la legge 328 un fallimento. Bisogna fare rete, utilizzare tutte le risorse presenti sul territorio è una necessità”.

E’ partito dal concetto di sussidiarietà, invece, l’assessore comunali ai Servizi Sociali Dario Caroniti che ha ricordato come “dagli anni ’90 questo è diventato fondamento della costituzione dell’Unione Europea. Bisogna – ha sostenuto Caroniti – ricostruire il legame con le generazioni future, non creare avversità tra anziani e giovani. Oggi in Italia – ha aggiunto – chi ha 40 o 45 anni si sente giovane, si comporta come tale perchè non c’è un ricambio generazionale. C’è una sorta di chiusura, non c’è continuità. Ci si rivolge, quindi, agli stranieri perché hanno maggiore propensione verso l’avvenire. E allora si deve lavorare per creare un legame tra giovani, anziani e stranieri superando ogni resistenza burocratico-amministrativa e politica”.