Penne, battaglia per salvare il giudice di pace

“Penne non può assolutamente perdere il polo giudiziario, sarebbe un grave errore, una macchia indelebile sulla storia della nostra città”. Lo sostiene il coordinatore cittadino del PdL di Penne, Antonio Baldacchini, che interviene sulla scelta del Governo di sopprimere tutte le sedi del giudice di Pace, compreso dunque l’ufficio di Penne.

“Secondo il cronoprogramma che sarà varato a breve dal Ministero della Giustizia – aggiunge Baldacchini – i Comuni interessati potranno, è questa la novità, chiedere (entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta) di mantenere il presidio giudiziario, sopportandone però tutti i costi. I soldi in bilancio ci sono. La società  Vestina Gas Srl, di cui Penne è socio di maggioranza con il 57%, ha registrato nel 2011 un utile di 514.377 euro (293 mila euro in più rispetto al 2010), di cui 400 mila saranno distribuiti ai soci. Chiediamo, quindi, al sindaco Rocco D’Alfonso, di utilizzare i proventi della Vestina Gas per sostenere i costi e la gestione del presidio giudiziario pennese (servono circa 120 mila euro). Non ci sono alibi, in ballo c’è il futuro istituzionale della città. Il sindaco faccia subito la proposta in Consiglio comunale: il Pdl è pronto a sostenerla con vigore. Lo consideriamo, infatti, un investimento strategico per il futuro del nostro Comune – conclude Baldacchini – perché Penne deve tornare a svolgere il suo ruolo di città-traino dell’area vestina”.