15 agosto e la festa dell’Assunta, devozione e preghiera nella tradizione

Beh, ci siamo, è proprio  arrivato il giorno tanto agognato da migliaia di lavoratori, anche se più che di un giorno ormai si tratta di più giorni. E comunque siamo arrivati al Ferragosto. Ma perché questa denominazione?  Deriva dall’antico feriae Augusti (feste in onore dell’imperatore Augusto) che cadeva il primo del mese, kalendis Augusti. Nel nostro calendario, il cattolico, cade il 15 ed è dedicato alla festa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, o più comunemente giorno dell’Assunta. Si deve a Paolo VI la descrizione più significativa di questa festa con l’esortazione apostolica “Marialis cultus” ( sul culto della Chiesa alla Madre di Dio), del 2 febbraio 1974. “ La solennità del 15 agosto – scriveva il Papa – celebra la gloriosa Assunzione di Maria in cielo ed è questa la festa del suo destino di pienezza e di beatitudine, della glorificazione della sua anima immacolata e del suo corpo verginale, della sua perfetta configurazione a Cristo Risorto; una festa che propone alla Chiesa e all’umanità l’immagine e il consolante documento dell’avverarsi della speranza finale: chè tale piena glorificazione è il destino di quanti Cristo ha fatto fratelli, avendo con loro ‘ in comune il sangue e la carne’”. È la sintesi di un lungo cammino di dispute e testimonianze, nell’ambito della mariologia, cioè l’indagine sulla vita e morte di Maria. Il suo contenuto ci mostra i momenti esaltanti dell’apoteosi della vita, la consacrazione dell’umanità all’infinito, proprio perché l’assunzione in cielo in anima e corpo della Mamma del Cristo Risorto  determina la certezza che a ognuno di noi potrà toccare lo stesso privilegio. In questo senso il 15 agosto, nel celebrare la storia meravigliosa e misteriosa degli ultimi anni della Madre, racchiusa nella Costituzione apostolica Munificentissimus Deus ( Il munificentissimo Dio, di Pio XII dell’1 novembre 1950), che proclama il Dogma dell’Assunzione, richiama e ricorda la Redenzione ( tra genesi, divenire e propagarsi nella coscienza dei popoli della Terra). E il tutto a prescindere dall’essere o meno vicini alla dottrina della Chiesa Cattolica. Infatti la festa dell’Assunta non è proprio una derivazione diretta e immediata della proclamazione del Dogma sopradetto. Le sue origini risalgono al 400, quando a Gerusalemme si onorava la cosiddetta Dormitio Virginia, la morte della Vergine che viene raffigurata tra le braccia del Figlio che la porta in cielo. Fu Papa san Sergio I, tra il 687 e il 701, a portare, sempre con la data del 15 agosto, a Roma ed in occidente la stessa tradizione, finalizzata non solo a solennizzare l’incorruzione del corpo esanime della Vergine ma anche il suo trionfo sulla morte e la sua celeste glorificazione a somiglianza del suo Figlio. Pio XII non si discosta da questo passato che trova anche il favore dei Padri della Chiesa, quali san Bernardo, sant’Agostino e san Tommaso d’Aquino confortati dalle sollecitazioni della pietà popolare. Dopo aver premesso che Dio, onnipotente, premierà i giusti con la resurrezione del corpo in unione con l’anima, quando sarà giunta la fine dei tempi, la citata Costituzione apostolica dichiara che:” da questa legge generale Dio volle esente la beata Vergine Maria. Ella per privilegio tutto singolare ha vinto il peccato con la sua concezione immacolata; perciò non fu soggetta alla legge di restare nella corruzione del corpo, né dovette attendere la redenzione del suo corpo solo alla fine del mondo.” È certo un dogma, è certa una verità di fede, ma è verità che trova terreno fertile nel desiderio umano diffuso e radicato nel cuore dei cattolici che accorrono ad ogni richiamo della Madre. E lo fanno, nel mese mariano, per la Madonna Grecadi Isola Capo Rizzuto, per la Madonna“nigra ma bella” di Capo Colonna, per la Verginedi Romania a Tropea ed altrove e solo per rimanere in Calabria. E il richiamo è ancora profondo, anche il 15 agosto, il giorno dell’Assunta: già nel ‘600, come ci riferisce P. Giovanni Fiore nella sua Della Calabria illustrata, a Seminara “si cava fuori un arco trionfale, machina maestosa, con in cima la Vergine, volante nel Cielo, con all’intorno una moltitudine di figlioletti musici in abito di Angioli, variamente disposti per tutto l’arco trionfale, quale si porta  processionalmente per le strade maestre della Città, concorrendovi numerosità di Popoli, per i quali si fa bellissima fiera” ; ancora dello stesso secolo la festa di Petilia attorno alla sacra Spina; a Cropani per venerare una sacra icona dell’Assunta di san Luca, dove pure si distribuisce carne gratis a tutti i pellegrini; e ai giorni nostri a Soverato, a Serra San Bruno, a Pizzo, a Pazzano dove si celebrano sentite e commosse feste; a Palmi dove si corre la millenaria Varia ( Patrimonio dell’Umanità – Unisco) e lo stesso a Messina che ricordano la citata “machina maestosa” di Seminara e ancor più famoso il Palio dell’Assunta di Siena. E quante le chiese e le cattedrali dedicate all’Assunta! Senza sottacere delle molte fiere che nei secoli scorsi si svolgevano, tra gli altri, a Squillace, a Seminara, a Castelvetere (oggi Caulonia), nell’area del Savuto e a Reggio. E gli artisti che hanno profuso tutto il loro talento per raffigurare l’Assunzione, basta citare: le statue lignee degli scultori Scrivo, Barillari, Pisani e Reggio di Serra San Bruno e i pittori Paparo e Santanna e Zimatore nelle chiese di Pizzo, Mesoraca , Petilia, Vallelonga ed altri ancora! E sono tanti i Papi che hanno vissuto l’evoluzione della mariologia e tra i tanti: PioV per la Carta istitutiva del Rosario, Pio IX per la Lettera apostolica sull’Immacolata Concezione dell’8 dicembre 1854 ed il Totus tuus sullo stemma pontificale di Giovanni Paolo II. Proprio a Karol il Grande appartiene la Lettera apostolica del 15 agosto 1988, Mulieris dignitatem con la quale si esortano le donne a guardare al modello della Vergine, donna benedetta tra le donne: Maria sposa, madre, educatrice, gioiosa e sofferente, guida d’amore e di pace in ogni tempo, in ogni luogo, in ogni circostanza. Ferragosto, festa dell’Assunzione di Maria, festa della donna nella sua intensa dignità tra emancipazione ed equilibrio morale. Ferragosto, giorno e giorni di sano riposo accompagnati dal volto sorridente di Maria e dallo sguardo protettivo della nostra mamma sia che sta vicino a noi, sia che sta lassù.