Firenze, lutto nello sport è morto Stefano Di Cioccio

Aveva 52 anni ed era molto conosciuto nell’ambiente del tennis di cui era buon maestro e apprezzato giudice di sedia a livello nazionale. Attualmente Stefano Di Cioccio era direttore tecnico dell’Us Albor Grassina. Si trovava sul Mar Rosso in vacanza, a Sharm El Sheikh. Di Cioccio è morto probabilmente nel corso della risalita, forse per una embolia, oppure, per un malore. Quando è stato soccorso non c’era più nulla da fare. Era partito da solo, lasciando a casa la moglie Tatiana e il figlio di 16 anni perché ogni tanto coltivava questa passione “solitaria” di sub.

Di Cioccio è stato un uomo di sport. Da giovanissimo tirava le prime racchettate sui campi in terra rossa nella zona di Peretola. Poi la carriera da professionista, anzi da maestro di tennis, iniziata al Dopolavoro ferroviario dove è rimasto qualche anno, anche per rendersi conto da vicino di quel che il mondol del tennis da insegnare poteva offrire. Di Cioccio si è trasferito poi a Quercianella dove ha avuto gran successo come istruttore. Quindi il ritorno intorno al 2000 al circolo di tennis della Flog del Poggetto dove è rimasto per sei anni. Nel 2006 l’arrivo all’Us Albor Grassina dove è diventato direttore tecnico.

La Uisp Lega Tennis, di cui era consigliere regionale, in un comunicato esprime cordoglio. “La sua scomparsa rattrista non poco quanti hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo, non solo per il suo impegno sportivo, ma anche per il tratto umano e signorile che contraddistingueva i suoi comportamenti. Tutti i maestri e tutti i dirigenti della Uisp Lega Tennis sinceramente commossi, si uniscono nel ricordo e nel rimpianto dell’indimenticabile Stefano”.