Maltempo, sub e soccorso alpino al lavoro in alta val d’Isarco

In alta val d’Isarco la fase di emergenza dopo il nubifragio è passata, le infrastrutture sono in gran parte ripristinate ma volontari, operatori di protezione civile e militari continuano il lavoro di sgombero, specie in val di Vizze. Oggi sono impegnati anche gli uomini del soccorso alpino e del soccorso subacqueo.

Dalla centrale operativa di Vipiteno la Protezione civile provinciale prosegue nel coordinamento dei lavori delle organizzazioni impegnate in alta val d’Isarco. La notte è trascorsa senza particolari problemi, anche se il livello di attenzione sul rio Vizze a Prati è rimasto alto a causa di ulteriore materiale trascinato verso valle. Gli addetti alla sistemazione dei bacini montani sono al lavoro per liberare il letto del torrente, un compito non da poco se si pensa che vanno asportati circa 35mila metri cubi di materiale. In tutta l’area interessata sono ancora al lavoro circa 130 operatori soprattutto per liberare abitazioni e edifici dal fango e dal materiale franato. Sono impegnati anche i soccorritori dell’Alpenverein e il personale del Soccorso alpino della Guardia di Finanza al fianco dei vigili del fuoco. In azione anche i sommozzatori per liberare la diga di Vizze intasata dal materiale e dalle balle di fieno trascinate nell’acqua.

Su un altro fronte si lavora per riparare i danni provocati dal maltempo alla rete idrica: a Vizze l’acqua potabile viene temporaneamente assicurata attraverso altre condutture. La Ripartizione opere idrauliche ha invece allestito ponti di emergenza per garantire l’accesso ad alcuni masi. La pista ciclabile in alta val d’Isarco resterà chiusa a tratti per consentire l’esecuzione degli interventi e lo stesso vale per alcune vie di accesso alle malghe. La malga Hofer, l’unica non raggiungibile via terra, viene rifornita con elicottero.

Conclusi i lavori più urgenti nelle abitazioni colpite e nelle infrastrutture pubbliche, l’impegno dei vigili del fuoco si concentra da ieri anche nel liberare dal materiale e dall’acqua la cava dell’azienda Grünig, il primo datore di lavoro della val di Vizze. Solo una volta pompata l’acqua sará possibile programmare i successivi interventi su quell’area. Nel fattempo sono state individuate superfici adatte su cui depositare tutto il materiale franoso e il legname sgomberati dalle zone colpite. “Ci aiuta molto in questo senso la sensibilità di privati cittadini che hanno messo a disposizione i loro terreni”, sottolinea la Protezione civile provinciale.