Tornare a Gesù

Bisognerebbe fermarsi e scendere dal pullman veloce sul quale ogni santo giorno si viaggia. Fermarsi per proporsi e, proporre una riflessione sul senso della vita e sul senso dell’amare. Magari a chi non è mai riuscito a scendere dal pullman o a chi soffre, a chi è assetato d’amore e a chi ha sete di verità, a chi ha un rapporto con le cose materiali, a chi ha una forte mancanza di umanità. Nello stesso tempo questa riflessione la si dovrebbe ogni giorno approfondirla, ed estenderla proprio perché costituisca la premessa e, una certa forma di giustizia o un’ indispensabile e inviolabile dignità per tutti. E’ certamente necessaria, doverosa anche la riflessione sulle complesse motivazioni dell’essere e dell’esistere che si manifestano in diverse maniere. E’ sicuramente fondamentale prenderle in seria considerazione evitando le esaltazioni di chi lo fa con l’uso del denaro, chi con il potere delle cose che entra in una assolutizzazione dell’avere, del possedere, che sicuramente impoveriscono e sfruttano moltissimi altri individui. Questa visione della vita, dell’esistere, porta solamente al benessere personale e non all’accezione del materiale, del quantitativo, del buon vivere dignitosamente prima con se stessi e poi con gli altri. Dunque l’amore verso se stessi e verso il prossimo dov’è, che fine ha fatto? L’amore è divino e lo ha dimostrato nostro Signore quando condivise il pane ed il vino con gli altri, ma anche con la crocifissione, l’amore verso gli altri. E noi? Non conosciamo l’amore o ci siamo tanto allontanati da non saperlo più né riconoscerlo né donarlo, specialmente alla persona che standoci accanto più degli altri ne meriterebbe, ed invece … Noi abbiamo smesso di cercare Gesù e, seguiamo ciecamente misere cose già consolidate, come il voler apparire comunque ad ogni costo per quello che in realtà non si è, agguantare un tutto anche schiacciando altri, amare e ricercare non Dio ma quelle cose che ci danno sicurezza e sono proprio queste a determinare privilegio, discriminazione, ingiustizia,disuguaglianza. Siamo sazi ed ebri di questo sterco che sono la logica del potere, della corruzione, dell’illegalità, della violenza, della presunzione, della prepotenza, della discriminazione e dello stare ai piedi della futilità, del disprezzare gli altri, dell’amare solo se stessi egoisticamente. A questo punto e quasi scontatamente inutile, è il chiedersi con sincerità se è un buon vivere o no questo nostro quotidiano. E’ questo cibo di merda mescolato con altro peggiore che esibiamo verso tutti con garanzia per noi. Non dimentichiamoci di Gesù, Non abbandoniamolo per strade  piene di cose provvisorie di cui questa società ne è matrigna! Non viviamo come fossimo in esilio …. Lontano da Dio