Omicidio di Rafael Cohen arrestato 007

Finito in manette l’assassino del 74enne commerciante di origine ebraica ucciso con una coltellata al cuore il 13 giugno 2011 nell’androne del palazzo di via Lanciani dove abitava. L’uomo fa parte dei servizi segreti, dipendente all’Aise (l’ex Sismi). Da tempo era formalmente indagato per omicidio volontario ed è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma, su richiesta dei Pm della Procura. In quasi un anno di indagini, particolarmente complessi a causa dell’assenza di testimoni del delitto, i militari hanno raccolto gravi indizi a carico di Giulio T., ritenuto responsabile di avere aggredito e ucciso Cohen per vendicare delle presunte molestie sessuali dell’anziano nei confronti di una dipendente dell’azienda della famiglia dove lavorava. Secondo la ricostruzione emersa dalle indagini, lo 007 aveva con la donna una relazione extraconiugale e, venuto a conoscenza delle pesanti avance, ha deciso di vendicarsi con il 74enne. Lo ha atteso fuori dalla ditta e seguito fino all’androne di casa in via Lanciani, dove poi lo ha aggredito e ucciso con un solo fendente al torace. Dopo l’omicidio, l’assassino è riuscito ad allontanarsi indisturbato senza essere visto.

A tradirlo e a indirizzare le indagini sulla pista passionale, una serie di passi falsi commessi dai due amanti nelle ore immediatamente successive al delitto nel tentativo di costituire un alibi. La relazione tra i due è stata ricostruita dagli inquirenti grazie alla decrittazione dei massaggi che i due si inviavano grazie a WhatsApp, un programma di messaggistica istantanea per cellulari.