Pesanti tagli a giustizia, salute e servizi pubblici

La spending review è concentrata molto sulla pubblica amministrazione. Il provvedimento del Governo si presenta denso di interventi decisi sulla macchina burocratica dello Stato, per porre fine agli sprechi e renderla efficiente. Misure e tagli profondi, che si presentano però molto difficili da digerire per il pubblico impiego. I sindacati si dichiarano pronti alla mobilitazione.

Tra le altre misure, dimezzata la spesa in auto blu, ridotta quella della Presidenza del Consiglio, limate le risorse alle Regioni e riduzione delle Province. Non mancano pesanti tagli anche alla Sanità, all’Università, agli istituti di ricerca. Inoltre, con il decreto di attuazione della delega sulla revisione della geografia giudiziaria, un sostanzioso taglio è in arrivo con la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, che porterebbe alla chiusura di 280 uffici giudiziari, tra tribunali, procure, e sezioni distaccate.

Per due anni, dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2014, lo stipendio dei dipendenti delle società pubbliche non potrà superare quello del 2011. Sono sospesi i concorsi per l’accesso alla prima fascia dirigenziale, “non oltre il 31 dicembre 2015”. Le spese del personale della Pubblica Amministrazione vengono ridotte in questo modo. Le “facoltà assunzionali” sono ridotte al 20% per tutte le amministrazioni nel triennio 2012-2014, del 50% nel 2015 e del 100% a decorrere dal 2016. A partire da gennaio del 2013, i permessi sindacali saranno ridotti del 10%. “I contingenti dei distacchi sindacali e dei permessi sindacali retribuiti sono ulteriormente ridotti del 10%. La riduzione è effettuata a decorrere dal 1 gennaio 2013”. Gli uffici pubblici resteranno chiusi nella settimana di Ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno e gli statali saranno messi in ferie. Il dl sulla spending review prevede l’impossibilità per gli statali di monetizzare ferie, riposi e permessi non goduti. La disposizione si applica anche in caso di cessazione del rapporto di lavoro per mobilità, dimissioni e pensionamento. La violazione di queste disposizioni fa scattare automaticamente un’azione disciplinare ed amministrativa per il dirigente responsabile, oltre al recupero delle somme indebitamente erogate. Estensione a tutte le amministrazioni pubbliche della riduzione delle piante organiche attraverso un “taglio” del personale del 10% per i dipendenti e del 20% per i dirigenti. Taglio che sarà preceduto da una mappatura delle piante organiche delle amministrazioni. Solo al termine di questa verifica saranno quantificati gli esuberi effettivi di personale. Per la gestione di queste eccedenze gli strumenti in campo prevedono sicuramente il ricorso alla mobilità obbligatoria di due anni all’80% dello stipendio, come stabilito dalla legge Brunetta. Tra le ipotesi formulate dal Governo, anche l’eventualità di derogare dalla riforma Fornero sulle pensioni mandando in pensionamento anticipato obbligatorio i dipendenti e i dirigenti del pubblico impiego che abbiano realizzato i requisiti previsti dalle vecchie regole, entro il 31 dicembre 2013. I buoni pasto degli statali non potranno superare i 7 euro a partire dal 1 ottobre prossimo.

Al via la riduzione e la razionalizzazione delle province. All’articolo 1 della bozza del dl spending review si legge infatti che entro 20 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto “il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze e della pubblica amministrazione, delibera un’ipotesi di riordino delle Province”. La redistribuzione degli obiettivi del patto di stabilità interno tra gli enti territoriali interessati “è operata a invarianza del contributo complessivo”. Le risorse dovute dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario sono ridotte di 700 milioni per il 2012 e di 1.000 milioni a decorrere dal 2013. Uso gratuito allo Stato di beni di proprietà degli enti territoriali e viceversa.

La misura scatta dalla data di entrata in vigore del decreto, nel quale si legge che “è sospesa l’efficacia delle norme statali che obbligano o autorizzano organi dello Stato o autorità ad emanare atti aventi ad oggetto l’adeguamento di diritti, contributi o tariffe a carico di persone fisiche o persone giuridiche in relazione al tasso di inflazione ovvero ad altri meccanismi automatici”.

Al via il blocco degli adeguamenti Istat relativi ai canoni dovuti dalle Amministrazioni per l’utilizzo di immobili in locazione passiva. Il locatore ha facoltà di recedere dal contratto “dandone comunicazione entro il 31 dicembre 2012 con lettera raccomandata. Il recesso ha effetto decorsi sei mesi dal ricevimento della comunicazione, salvo termine più breve concordato con l’Amministrazione locataria”.

Nel dl sulla spending review anche la riduzione dei compensi pagati ai Caf. Nella bozza si legge che il compenso scende a 13 euro per ciascuna dichiarazione elaborata e trasmessa e a 24 euro per l’elaborazione e la trasmissione delel dichiarazioni in forma congiunta. Il decreto riduce anche del 10% i trasferimenti a favore dei patronati.

– Dimezzata spesa auto blu. Nel 2013 la spesa per le auto blu non dovrà superare il 50% di quanto speso nel 2011. “A decorrere dall’anno 2013, le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, incluse le autorità indipendenti, non possono effettuare spese di ammontare superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell’anno 2011 per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, nonché per l’acquisto di buoni taxi; il predetto limite può essere derogato, per il solo anno 2013, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere”.

– Taglio spese Presidenza del Consiglio. Riduzione delle spese di funzionamento della Presidenza del consiglio dei Ministri per un totale di 15 milioni di euro al 2013. “La Presidenza del Consiglio dei Ministri procede ad operare interventi di riduzione delle spese di funzionamento sul proprio bilancio autonomo – si legge nel testo – tali da comportare un risparmio complessivo di 5 milioni di euro per l’anno 2012 e 10 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013”.

“Sospensione per l’anno 2012 dell’incremento dell’Iva e riduzione dell’incremento dell’Iva a decorrere dall’anno 2013”. Nella bozza si valuta anche l’eliminazione dell’ulteriore incremento di 0,5 punti dal 2014.

Vengono salvati ulteriori 55.000 lavoratori esodati rispetto ai 65 mila già interessati. Lo stabilisce il dl sulla spending review.

Circa 30 mila posti letto in meno negli ospedali pubblici italiani, con un rapporto di 3,7 posti letto per mille abitanti contro gli attuali 4,2. Il testo prescrive che “le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano, entro il 30 novembre 2012, provvedimenti di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici”. In sostanza, i posti letto passeranno da 252mila a 222mila. Conseguentemente a tale riduzione, anche attraverso una verifica, sotto il profilo assistenziale e gestionale, della funzionalità dei piccoli ospedali pubblici “è promosso l’ulteriore passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all’assistenza in regime ambulatoriale, favorendo l’assistenza residenziale e domiciliare”.

Il fondo sanitario nazionale viene tagliato di tre miliardi in due anni: un miliardo per il 2012 e due per il 2013. “Le predette riduzioni – si legge nel testo – sono ripartite fra le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano secondo criteri e modalità proposti in sede di autocoordinamento dalle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano medesime, da recepire” entro “il 30 settembre 2012, con riferimento all’anno 2012 ed entro il 30 novembre 2012 con riferimento agli anni 2013 e seguenti”. Taglio del 5% per l’acquisto di beni e servizi da parte della sanità pubblica.

“A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto – si legge – l’ulteriore sconto dovuto dalla farmacie convenzionate (…) è rideterminato al valore del 3,65 per cento. Limitatamente al periodo decorrente dalla data di entrata in vigore del presente decreto fino al 31 dicembre 2012, l’importo che le aziende farmaceutiche devono corrispondere alle Regioni (…) è rideterminato al valore del 6,5 per cento. Per l’anno 2012 l’onere a carico del Servizio sanitario nazionale per l’assistenza farmaceutica territoriale (…) è rideterminato nella misura del 13,1 per cento”. Dal 2013, questo stesso tetto è ulteriormente abbassato all’11,5% “al netto degli importi corrisposti dal cittadino per l’acquisto di farmaci ad un prezzo diverso dal  prezzo massimo di rimborso stabilito dall’AIFA”.

A decorrere dall’anno 2013, “gli eventuali importi derivanti dalla procedura di ripiano sono assegnati alle Regioni, per il 25%, in proporzione allo sforamento del tetto registrato nelle singole Regioni e, per il residuo 75%, in  base alla quota di accesso delle singole Regioni al riparto della quota indistinta delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale”. Infine, “a decorrere dall’anno 2013 il tetto della spesa farmaceutica ospedaliera di cui all’articolo 5, comma 5, del decreto-legge 1o ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, è rideterminato nella misura del 3,2 per cento e si applicano le disposizioni dei commi da 5 a 10”.

Dal 2013 il fondo per il finanziamento ordinario delle università sarà ridotto di 200 milioni. In particolare, si legge nel documento, al fine di “ottimizzare l’allocazione delle risorse” e “migliorare la qualità” delle attività formative dei dirigenti e dei funzionari pubblici garantendone l’eccellenza e l’interdisciplinarietà” sono individuate “idonee forme di coordinamento tra le scuole pubbliche di formazione, gli istituti di formazione e le altre strutture competenti ed è riformato il sistema di reclutamento e formazione dei dirigenti e dei funzionari pubblici anche mediante adeguati meccanismi di collegamento tra la formazione propedeutica all’ammissione ai concorsi e quella permanente”. Per le scuole non statali arrivano fondi per 200 milioni.

Il fondo per le missioni di pace è ridotto di 8,9 milioni già per quest’anno.

Contributi a favore di radio e tv locali ridotti di 30 milioni a decorrere dal 2013.

I dipendenti delle forze di polizia di età inferiore a 32 anni, salvo casi eccezionali, devono essere utilizzati a servizi operativi. Nell’ambito della riduzione delle spese per il personale (articolo 14), “le strutture interessate dalla limitazione delle assunzioni previste dal comma 1 adottano le opportune misure per destinare a servizi effettivamente operativi un numero di unità di personale non inferiore a quello corrispondente alle minori assunzioni da esso derivanti”.

I commissari liquidatori di enti pubblici potranno avere un incarico non superiore ai 3 anni, che potrà essere prorogato una sola volta per un periodo massimo di 2 anni, quindi per complessivi 5 anni.

Riorganizzati il Cnr, l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Sono soppressi dall’entrata in vigore del decreto sulla spending review l’Istituto nazionale di ricerca metrologica, la Stazione zoologica Anton Dohrn, l’Istituto italiano di studi germanici e l’Istituto nazionale di alta matematica sono soppressi e i relativi organi statutari decadono. Sopresso anche l’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, l’Istituto nazionale di astrofisica e il Museo storico della fisica e centro di studi e ricerche “Enrico Fermi”.

Dimezzato il fondo per le vittime dell’uranio impoverito. “La dotazione del fondo (…) destinata alle provvidenze alle vittime dell’uranio impoverito – si legge nel testo – è ridotta dell’importo di 10 milioni di euro per l’anno 2012”. In origine il fondo era superiore ai 21 milioni di euro, di cui 9 già erogati, su oltre 600 domande di risarcimento da parte dei familiari di militari e civili impegnati nelle missioni italiane ammalati o morti per gli effetti letali dell’uranio impoverito.