Molochio, il sindaco Alessio in manette. Voti in cambio di assunzioni fittizie

Terremoto nella Piana di Gioia Tauro a seguito dell’arresto del primo cittadino di Molochio, centro pedemontano. L’accusa per il sindaco Beniamino Alesssio è di avere assunto fittiziamente braccianti agricoli in cambio di voti alle consultazioni comunali del 2010. Secondo le indagini, avviate nell’agosto del 2009 e coordinate dal Procuratore aggiunto di Palmi Emanuele Crescenti e dal sostituto Procuratore Antonio D’Amato, hanno documentato che il primo cittadino, approfittando della sua carica politica nonchè di quella di titolare di uno studio di consulenza aziendale, aveva effettuato con l’aiuto della sua segretaria, numerose assunzioni fittizie, finalizzate a far conseguire ai falsi braccianti agricoli le indennità di disoccupazione in cambio del sostegno elettorale, episodio che si è concretizzato nel marzo 2010, quando il sindaco era stato riconfermato nella sua carica di primo cittadino.

Il danno cagionato all’ente previdenziale è stato stimato in oltre 250.000 euro. L’inchiesta ha preso il via da un atto intimidatorio subito dal primo cittadino il 23 agosto 2009, quando furono rinvenuti, sul pianerottolo della porta d’ingresso dello studio di consulenza del sindaco, oggetti dal significato chiaramente minatorio.

L’attività di indagine effettuata ha consentito di identificare l’autore dell’atto intimidatorio in un “fittizio” bracciante agricolo e di svelare le motivazioni alla base del gesto, da ricondurre all’ingiusta pretesa del falso bracciante di estendere alla propria moglie l’illegittimo trattamento a lui riservato da Alessio. Il rifiuto del sindaco avrebbe causato la reazione dell’uomo, culminata nell’atto intimidatorio.

Le fittizie assunzioni di braccianti agricoli venivano effettuate alle dipendenze dell’azienda agricola formalmente intestata a Costantina Alessio, ma di fatto gestita dal figlio Beniamino, sindaco di Molochio, il quale, anche nella qualità di titolare di uno studio di consulenza, provvedeva materialmente ad inviare telematicamente le domande di assunzione all’Inps di Reggio Calabria, con le proprie credenziali di accreditamento. Nel corso dell’attività di indagine, infatti, sono stati individuati circa una settantina di falsi braccianti agricoli, molti dei quali sono stati a loro volta indagati, poichè quasi nessuno di loro era in grado, ad esempio, di indicare la strada per raggiungere i terreni in cui avrebbero prestato la loro attività lavorativa per un lungo periodo, segno evidente che su quei terreni non si erano mai recati.

C’è anche l’ex ambasciatore d’Italia a Berlino, Michele Valensise, attuale segretario generale della Farnesina, tra i proprietari dei terreni con contratto d’affitto falsificato indicati, a loro insaputa, dal sindaco di Molochio. I militari non erano riusciti ad effettuare la convocazione del diplomatico per il riconoscimento della firma dal momento che Valensise era residente a Berlino dove svolgeva le funzioni di ambasciatore. Alessio, allo scopo di poter ottenere il maggior numero di braccianti da assumere per il proprio tornaconto elettorale, facendogli ottenere l’indennità di disoccupazione, aveva inserito terreni inesistenti e assolutamente non coltivabili perché adibiti a pascoli cespugliosi assieme ad altri fondi rispetto ai quali i proprietari dichiaravano di non averlo mai conosciuto e, quindi, di non avere mai sottoscritto contratti d’affitto. La strumentalità a fini elettorali delle assunzioni fittizie operate da Alessio è dimostrata dal fatto che nel 2008, il sindaco aveva assunto 47 dipendenti, mentre nel 2009, anno precedente le consultazioni elettorali, gli assunti erano arrivati a 65 per poi scendere a quattro nel 2010 e uno solo nel 2011.