Crotone, manifestazione di protesta contro l’abolizione della Provincia

Tutti presenti i politici di ogni schieramento, sia quelli locali, sia quelli nazionali, nonostante la presenza di Caronte che sta mettendo sulla graticola la popolazione. In casi del genere, quando si tratta della sopravvivenza di un’Istituzione comela Provinciadi Crotone che rappresenta uno dei pochi Enti ancora presenti nel territorio, si mette da parte la sofferenza climatica, il colore politico d’appartenenza e si ricompatta in un unico blocco. Così è stato in occasione della possibile abolizione della Provincia di Crotone. Un ampio schieramento con una prima fila composta dal presidente Stanislao Zurlo, il Sindaco di Crotone, Peppino Vallone, e subito dietro tutti gli altri politici: Senatrice Dorina Bianchi, Consiglieri regionali Salvatore Pacenza, Emilio De Masi, tutti i sindaci del territorio, i Consiglieri provinciali e comunali, assessori compresi dei due Enti. Numerosa la presenza dei cittadini arrivati anche dai Paesi vicini. Il corteo, partendo da Via Mario Nicoletta (all’altezza della Provincia) si è riversato su Via Vittorio Veneto per poi confluire nella sala del Consiglio provinciale dove a turno hanno preso la parola in molti. “La manifestazione di lunedì 2 luglio è un primo segnale che mandiamo al Governo a proposito dell’eliminazione della nostra Provincia – ha affermato Zurlo – se ciò non dovesse bastare a far recedere il Governo dalla decisione seguiranno altre manifestazioni più incisive”. Nessuno degli intervenuti si è discostato dall’intervento di Stanislao Zurlo. Anzi, la prossima dimostrazione di protesta, stando a quanto trapelato da alcuni interventi, potrebbe essere fatta a Roma insieme a tutti i cittadini della Provincia.   La SenatriceDorinaBianchi ha annunciato un’interrogazione urgente al ministro Corrado Passera affinché quantifichi i risparmi derivanti dall’abolizione delle piccole province giacché, alcuni noti Istituti di Statistiche hanno messo in evidenza che l’eventuale abolizione di pochi Enti territoriali non consentirebbero alcun risparmio economico, anzi, ne aggraverebbero i costi dovendo poi gestire in altri luoghi il personale.