Rombiolo, prima festa della tarantella a Presinaci

Tanti suonatori di strumenti musicali tipici che provengono da tutto il territorio regionale si ritrovano nel primo pomeriggio di sabato dalle ore 18:00, per partecipare alla prima edizione della “Festa della tarantella”. Ad organizzare l’evento l’associazione culturale “Insieme” che in tutti questi anni, da quando si è costituita ha realizzato importanti iniziative, dalla compagnia teatrale, alla sagra del maiale, al monumento alla “Emigrazione e alla Civiltà contadina”, fino alla struttura polivalente dove l’associazione opera e che ospita un’importante museo della civiltà contadina, grazie all’impegno e alla passione che anima i soci da oltre 16 anni, con l’aiuto generoso di tutti gli abitanti e il contributo anche delle istituzioni locali.

Il museo, in precedenza ospitato nel palazzo De Siena del XVII sec., riveste una grande importanza per i reperti e gli oggetti che sono presenti, frutto di un lavoro certosino di ricerca da parte dei soci (grazie anche alla collaborazione dell’antropologa Antonella Crudo). Si può fare un lungo viaggio nel tempo e nella memoria attraverso i tanti oggetti che testimonio la millenaria tradizione della civiltà contadina, che lo stesso Giuseppe Berto, in un famoso articolo del 1972 intitolato “La ricchezza della povertà”, l’aveva considerata ricca di “grandissima onestà e nobiltà dell’animo popolare, quasi una sacralità che la gente povera esprimeva nel parlare, nel gestire e nel coltivare un campo, nel costruire un muro o una casa”, una grande eredità, un patrimonio nel quale “la povertà degli antenati finalmente diventava ricchezza per i posteri, preziosa materia prima, in quantità incredibile, in una terra che di materie prime scarseggia” ma che “i calabresi si sono messi con grande energia e determinazione a distruggerla”. Non certo l’associazione culturale “Insieme” che ha recuperato tutto questo prezioso materiale che si può ammirare in questo museo, memoria della nostra più autentica storia e civiltà, così come si può constatare dal film-documentario “La festa del grano” che è stato realizzato nel 2001, di straordinario valore antropologico per la ricostruzione storica dalla semina del grano alla trebbiatura come avveniva nelle campagne prima dell’entrata in scena dei mezzi meccanici (l’opera ha venduto 4 mila copie).

 Apre la manifestazione di sabato lo stage di danza tradizionale “viddanedda”, classica tarantella reggina grecanica “gaddicianisa” sotto la direzione coreografica del maestro Ciccio Nucera. A seguire (ore 20.30) saranno aperti gli stand enogastronomici nella struttura sede dell’associazione “Insieme”, e per tutta la notte fino all’alba “Sono a ballu”, con i suonatori di strumenti tradizionali tipici di tante realtà calabresi. Durante la festa costruttori di strumenti musicali esporranno le proprie opere.

Un’occasione da non perdere in un piccolo paese che si feste a festa con il ritmo della tarantella, ma anche un’opportunità per tanti di poter visitare il museo della civiltà contadina che ospita anche la mostra fotografica della “Festa del grano”, con le immagini dell’omonimo docu-film.

È prevista la partecipazione delle scuole di ballo del maestro Nucera.