Amantea, 50enne rimpallato tra ospedali Paola e Cosenza muore il giorno dopo le dimissioni

C’è sgomento in Calabria per l’ennesimo caso di malasanità che non si è fermato alla sola denuncia mediatica, ma è giunto in Procura con l’apertura di un’inchiesta sulla morte di un uomo di 50 anni avvenuta a 24 ore di distanza dalle dimissioni dall’ospedale dell’Annunziata di Cosenza.

I magistrati hanno raccolto la querela da parte delle figlie dell’uomo che hanno riportato il comportamento dei medici del Pronto Soccorso. Secondo la denuncia, l’uomo, di Amantea, il 15 maggio scorso ha accusato forti dolori allo stomaco, sudorazione, disartria. Portato nell’ospedale di Paola gli è stato diagnosticato un attacco ischemico transitorio. Dopo essere rimasto in osservazione alcune ore, l’uomo ha deciso di tornare a casa. Nel corso della notte il peggioramento.

A questo punto l’uomo è stato portato nel Pronto Soccorso dell’ospedale Annunziata di Cosenza dove ha riferito di stare molto male e della diagnosi fatta all’ospedale di Paola. Sottoposto a visita neurologica, lo specialista ha consigliato una risonanza o una tac da ripetere a distanza di due settimane perchè erano presenti delle anomalie compatibili con una lesione irritativa cerebrale.

Ma a questo punto, secondo la denuncia delle due ragazze, il medico del pronto soccorso ha disatteso le indicazioni ed ha diagnosticato una crisi epilettica prescrivendo i farmaci relativi. Tre ore dopo, nonostante i dolori persistenti, l’uomo è stato dimesso ed è tornato a casa, ma dopo 24 ore è morto.