Poetando senza pretese dell’isolitano Armando Caterisano

Madonna Greca mia, speranza e vita…// la tò immagini sempi rispecchia / ‘’u tempu chi passa e mai t’invecchia!…” Sono i versi della lirica  A Madonna Greca e seppur siamo alla fine del libro, oggetto di questa nota, si può tranquillamente dire che è da qui che inizia l’itinerario affettivo del nostro modesto “poeta” che vuol soltanto raccontarsi nella sua veneranda età. Non è un tornare indietro fine a se stesso, piuttosto un voler capire, un voler indagare sul come eravamo, sul chi eravamo, alla maniera neorealistica. Sto parlando del percorso di vita scandito da una silloge di poesie fresca di stampa (maggio 2012) ed edita dalla Società  Cooperativa “Il Pettirosso” di Crotone col titolo semplicemente accattivante Poetando senza pretese di Armando Caterisano di Isola Capo Rizzuto. Scrive l’amico poeta Costantino Spagnolo in prefazione che già “il titolo stesso che ha voluto dare alla raccolta, testimonia la sua modestia e lo onora come uomo…ricco di valori umani veri, di contagiosa simpatia e…lucidissima vitalità e capacità comunicativa”. Molto uomo ed un po’ meno poeta ma non per questo non meritevole di essere conosciuto ed apprezzato dalle giovani generazioni perché “tutta la sua vita è un romanzo” continua Costantino che ha curato la stesura del lavoro editoriale. Si è davanti ad un “poeta” senza pretese, un poeta di contrada, discreto ma pur smanioso di raccontarsi. È un desiderio naturale, comprensibile per quel suo amar “passeggiar nei ricordi” come ricorda egli stesso in quarta di copertina e lo fa anche partecipando a concorsi letterari come a quello del2011 aSant’Anna di Isola C. R. dove,  al Premio “Il Pettirosso”, si è classificato finalista meritando l’inclusione nell’omonima Antologia. Nel passato, ed anche oggi, mi son trovato davanti anche a persone davvero incolte, eppure hanno scritto o dettato ottimi versi, a loro modo, che hanno però espresso il loro stato d’animo, le loro ansie esistenziali, il loro amore per la natura e per gli uomini. Sono convinto che la gioia più grande per un uomo, che venga definito poeta o meno, sia quella di comunicare agli altri ciò che ha scritto e vissuto. Una serie di racconti attraverso versi, ma meglio un diario tutto valoriale che ripercorre la quotidianità di una, bisogna proprio dirlo, lontana fanciullezza degli anni ’50 di un piccolo borgo antico dalle viuzze d’incanto da dove si ammirava il mare dei sogni come un infinito irraggiungibile, eppure lì sotto mano, ma pur sempre lontano e dove si è sviluppata la pellicola della vita attraverso la Bella bugiarda, la Cara Lisa, l’amata fanciulla del Vento messaggero. Le sue riflessioni in versi sorgono in modo spontaneo, tra le occasioni che si originano in modo occasionale, si pongono come interrogativo intimo e personale e non pretendono in modo altezzoso di dare alcuna risposta esaustiva ed esauriente. Comunque è una poesia che lancia forti messaggi didattici e che vengono recepiti con molta serenità. Preferisco fermarmi qui, il lettore troverà ancora altrove tra i versi come racconti di vita altro seme di saggezza antica da spargere non per tornare indietro ma per vivere meglio. Al postutto si può ben dire di avere letto e ponderato in Armando Caterisano, un verseggiatore che, nel suo percorso memoriale intriso di sottile e triste romanticismo, ha compiuto un viaggio ricordando e rivivendo momenti della sua e nostra vita; insomma ci consegna una testimonianza d’amore attraverso una scrittura semplicissima, “senza pretese”.