Terremoto, i nomi delle 17 vittime. Disperse 5 persone. Possibile donare al 45500

Una vera e propria ecatombe al Nord. Questi i nomi delle vittime al momento accertate. Era Sergio Cobellini, 68 anni, il pensionato morto a Concordia. Cobellini stava uscendo da una banca, nel centro storico, quando é stato travolto dalla caduta dal tetto di un comignolo. Cobellini abitava a poche centinaia di metri dal luogo dell’incidente. Ex falegname ed ex operaio di alcune fabbriche della zona, da molti anni si era separato dalla moglie e da un paio di anni conviveva con una nuova compagna, Nina Kulapina. Cobellini dalla prima moglie aveva avuto due figli che hanno incarichi manageriali in aziende del Modenese.

Tre i morti nel crollo della ditta Meta di San Felice sul Panaro. Uno degli operai rimasto vittima era Kumar, 27 anni, del Punjab. La comunità sikh si è radunata davanti ai cancelli per “aiutare e pregare”. “Kumar era stato chiamato dal proprietario perché la ditta doveva andare avanti. E lui – ha detto Singh Jetrindra, rappresentante della comunità – è dovuto andare a lavorare perché non poteva perdere il posto”. Kumar è morto assieme ad un altro operaio marocchino e ad un ingegnere italiano che stava eseguendo i controlli di stabilità all’interno della fabbrica metalmeccanica.

“Ho visto crollare il capannone ma sono riuscito a scappare appena in tempo. Sarebbe bastato un secondo in più e ci sarei rimasto sotto”. Enrico è uno degli operai della Bbg di San Giacomo dove sono morte tre persone, fra cui il titolare. L’azienda lavora nell’indotto del Distretto biomedicale dove, nella zona di Mirandola, hanno sede alcune delle più importanti aziende europee. “Appena ho sentito la scossa – ha raccontato – sono immediatamente uscito e ho visto crollare dietro di me il capannone. Se avessi tardato anche un solo secondo probabilmente ci sarei rimasto sotto”. Alla Bbg sono morte tre persone ed è uno dei tanti capannoni industriali della zona che hanno subito pesanti danneggiamenti.

Don Ivan Martini è morto nel crollo della chiesa della Stazione di Novi, a Rovereto, nel Modenese, perché avrebbe tentato di mettere in salvo una piccola statua della Madonna durante il sisma che ha distrutto la sua chiesa. Don Martini era in sopralluogo con i vigili del fuoco ma si sarebbe attardato a prendere la statuetta. Secondo quanto appreso don Ivan è rimasto schiacciato da una grossa trave caduta durante il crollo.

Un altro parroco, a Carpi, dato inizialmente per morto sembra essere rimasto invece ferito nel crollo di una parte del duomo. I soccorsi sono ancora in corso, si scava tra le macerie anche alla stessa Bbg, perché oggi come domenica scorsa, soprattutto chi era al lavoro anche per fare le verifiche statiche è rimasto intrappolato nelle macerie. Ai soccorritori si sono uniti cinquanta militari del Genio Ferrovieri di Bologna, con relativi mezzi, mobilitati per far fronte all’emergenza. Si sommano ai militari già in azione dai giorni scorsi. Una ventina di genieri con 4 mezzi si sono già diretti a Cappelletta del Duca, presso San Felice sul Panaro. L’appello della Protezione Civile è anche a lasciare libere le stradale, come la Statale 12 del Canaletto, che unisce Mirandola a Modena, via preferenziale per i soccorsi. Oltre ai crolli nei comuni prossimi all’epicentro (Medolla, Mirandola e Cavezzo) ne sono stati registrati anche a a Mirandola (coinvolti il duomo e la chiesa di San Francesco), Finale Emilia e San Felice sul Panaro.

Un conto però del tutto provvisorio, visto che si continua a scavare tra case a capannoni crollati. Il Governo vuol dichiarare per il prossimo 4 giugno il lutto nazionale.

Dalle ore 19:00 di martedì sera è attivo il numero 45500 per inviare messaggi o chiamare da telefonia fissa e donare 2 euro per l’emergenza terremoto.