Si apre il quarto mandato di Leoluca Orlando sindaco di Palermo

Un consenso bulgaro pari al 72,43% ovvero 158 mila i palermitani che lo hanno scelto, oltre 50 mila in più rispetto al primo turno e quasi 100 mila in più rispetto al suo competitore, Fabrizio Ferrandelli il quale, però, non molla e annuncia che da sarà il “secondo cittadino” che assicurerà una “vigile collaborazione”.

Si presenta così al quarto mandato da sindaco Leoluca Orlando, che ha trascinato anche l’Italia dei valori, primo partito in città, il quale, grazie al premio di maggioranza e al mancato superamento della soglia di sbarramento da parte della lista collegata di Federazione della sinistra e Verdi, fa suoi 30 dei 50 consiglieri. Tre appena per il Pd, altrettanti per il PdL.

Orlando è già stato sindaco tra il 1985 e il 1990 con la Dc, a capo di un esacolore; poi, alla guida della Rete, nel 1993 sull’onda del 75% dei consensi e delle suggestioni della “Primavera di Palermo”; infine, nel 1997, con il 58,5%. Nel 2007, in lizza per il centrosinistra è stato sconfitto dal candidato del PdL Diego Cammarata.

“Con me inizia la Terza Repubblica – ha detto Orlando ai giornalisti – la mia vittoria è una risposta all’antipolitica e uno schiaffo in faccia al sistema dei partiti. Questi adesso capiscano la lezione di Palermo o ne pagheranno le conseguenze in termini di consenso”. Poi il messaggio a Bersani. “Palermo fa amergere la questione etica. Bersani si dia una regolata e riveda i suoi rapporti con Lombardo”. E a Monti. “Non può ignorare il risultato di Palermo. Gli chiederò se vuole essere ancora un tecnico senz’anima o cambiare. Dovrà incontrarmi per discutere cosa fare per rispondere alla terribile questione sociale che interessa l’Italia e Palermo”.