Bomba a Brindisi, si segue pista Sacra Corona Unita

Gli investigatori seguono la pista mafiosa per l’attentato di sabato mattina a Brindisi dove è esploso un ordigno confezionato con tre bombole di gpl vicino al cancello della scuola professionale Falcone Morvillo. Gli investigatori avrebebro ritrovato i resti di un timer utilizzato per azionare l’ordigno rudimentale che ha provocato la morte di una studentessa di Mesagne e il ferimento di almeno sei ragazzi tra cui una 16enne in gravissime condizioni.

Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno facendo perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città e stanno controllando i loro alibi per le ultime ore.

“Ci sono state in passato nella storia della Sacra Corona Unita episodi di terrorismo, mai però contro una scuola e contro i bambini, non escludiamo alcuna pista e prendiamo in considerazione anche possibili collegamenti con manifestazioni antimafia in programma proprio in questi giorni in città” afferma Marco Di Napoli, procuratore di Brindisi.

“Non daremo loro tregua. Li prenderemo e si pentiranno di questa nefandezza” dice il capo della polizia, Antonio Manganelli. “È un attentato bestiale: reagiremo immediatamente: vogliamo fare subito chiarezza e verità” dice il prefetto Francesco Cirillo, vicecapo della Polizia, inviato a Brindisi da Manganelli e dal ministro Cancellieri. “C’è grande dolore per la morte della ragazza -aggiunge Cirillo- e per i feriti dell’esplosione. Gli studenti sono la speranza, non si può morire così…”.