Reggio Calabria, confiscati 330 milioni a Gioacchino Campolo

IFinanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria – G.i.c.o., in collaborazione con i colleghi romani dello S.c.i.c.o, hanno dato esecuzione al provvedimento di confisca, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, di un ingentissimo patrimonio mobiliare e immobiliare in pregiudizio del noto imprenditore reggino Gioacchino Campolo (cl. ’39), meglio conosciuto come “Il Re dei Videopoker”, ritenuto dagli inquirenti legato a vari esponenti della ‘ndrangheta cittadina tra cui i Dec Stefano, gli Zindato, gli Audino. Per tali fatti criminosi, precisamente estorsioni e concorrenza sleale, il Campolo, in data 14 gennaio 2011, era stato condannato a 18 anni di reclusione dal Tribunale Penale Collegiale di Reggio Calabria, sentenza allo stato all’esame della locale Corte di Appello.

Campolo aveva autonomamente sviluppato un suo personale metodo criminale, basato sulla sistematica alterazione degli apparecchi da gioco, dando vita, in tal modo, non solo ad una gigantesca frode fiscale ma, soprattutto, alla disponibilità di ingenti somme di denaro in nero che costituivano la “liquidità”, da un lato, da mettere a disposizione di esponenti della ‘Ndrangheta e, dall’altro, da investire nell’acquisto di numerosi immobili non solo in Reggio Calabria, ma altresì, tra l’altro, in Roma, Milano e Parigi.