Italia in rivolta, tutti contro Equitalia

Questa mattina,  intorno alle ore 04:30  delle   bottiglie molotov, sono  state lanciate  contro la sede di Equitalia di Livorno. Lo scoppio ha danneggiato l’esterno dell’ufficio, che si trova in centro città a via indipendenza. Sull’accaduto stanno indigando i Carabinieri, ma quello di oggi è solo l’ultimo degli attentati contro  Equitalia, poiché ormai da Nord a Sud, è stata dichiarata “guerra” alla società di riscossione , ritenuta colpevole da molti, di essere la causa dei tanti suicidi , che in questi giorni hanno scosso il Bel Paese.

Rivolte, pacchi bomba, feriti, aggressioni, dovrebbero far riflettere, quanto l’Italia stia soffrendo, un grido d’allarme lanciato ormai già da qualche tempo, ma che purtroppo non ha ricevuto risposta o forse risposte troppe blande, per problemi troppo grandi e probabilmente non ritenuti così importanti da essere affrontati o risolti. I suicidi sono l’ultima spiaggia di chi si sente soffocato dai debiti, dalle cartelle esattoriali, dal pignoramento dei beni, in particolare della casa, dovrebbere essere un forte campanello d’allarme, per chi governa e tiene le redini di un Paese, arrivato al collasso,  stretto nella morsa delle riforme, che alla fine  toccano e soffocano le fasce più deboli, di chi magari già con il poco che guadagna, compie salti mortali per arrivare a fine mese, mentre dall’altra parte chi compie manovre, manovrine, e pensa a tasse per risanare il famoso debito ,  non si cura di tutto ciò, andando avanti per la propria strada, non ritenendosi nemmeno minimamente responsabile, di ciò che sta’ accadendo nel paese che sta’ governando.

Il Governo,  ritiene le riforme assolutamente necessarie, per far si che l’Italia esca dalla crisi, Equitalia non si sente assolutamente colpevole di essere la causa, del caos creato dalla cartelle esattoriali che ogni giorno arrivano nelle case degli italiani. Nessuno é colpevole, ma molti sono i morti, quelli stanchi di pagare, di subire, e che non ce la fanno più ad andare avanti, viviamo in un paese  diviso in due: da una parte i non colpevoli che non si sono fermati un attimo a riflettere, se tutto ciò che è stato portato avanti fino ad ora sia giusto e dall’altra gli unici “colpevoli”dei propri mali, i cittadini.

Siamo di fronte ad uno scarica barile di coscienze, in cui nessuno ha delle responsabilità e dove l’unica cosa certa sono i morti, che tutti i giorni ci ricordano, quanto  questo periodo si delicato, forse uno dei più bui che il nostro paese abbia attraversato.