Crotone, solo annunci da parte delle Istituzioni regionali e mai fatti per aumentare l’occupazione

Crotone ha perso quasi cinquemila posti di lavoro dopo la desertificazione industriale (chiusura della Pertusola, Enichem ex Montecatini, Cellulosa calabra); ridimensionamento del personale della stazione ai minimi termini per la soppressione dei treni a lunga percorrenza; l’aeroporto è sulla stessa lunghezza d’onda della stazione; il porto continua ad essere una struttura inattiva, i commercianti lamentano enorme difficoltà a mantenere aperta l’attività a causa dei mancati consumi. Eventi negativi ben noti ai cittadini che non hanno bisogno di conoscerli attraverso convegni della CCIAA. Le cifre della disoccupazione sono pubblicate continuamente da tutti gli Istituti di Statistica. Le difficoltà delle famiglie sono note, basta passare dai negozi o recarsi nei supermercati o ai mercati ortofrutticoli. Di fronte ad una simile tragedia si fanno ancora enunciazioni d’esponenti istituzionali regionali dell’avvenuto stanziamento, da parte della Regione, di 150 milioni di euro per incentivare sette mila nuove assunzioni attraverso il piano regionale dell’occupazione e il lavoro che sortirà i suoi effetti nei prossimi quattro anni. La domanda nasce spontanea, direbbe Luciano Rispoli ex conduttore della trasmissione “tappeto volante”, attraverso quale piano imprenditoriale ed in quale settore dovranno crearsi questi nuovi posti di lavoro? Nell’attesa, i giovani disoccupati dove dovranno cercare lavoro per evitare di emigrare? L’Eni continua a non voler sapere niente della bonifica, che avrebbe dovuto fare a Crotone già da un decennio, nell’indifferenza del Governo Nazionale e Regionale. La risposta a questi interrogativi alle prossime enunciazioni di qualche Assessore regionale o del Governatore della Calabria che, per l’occasione, si guadagnerà il plauso di qualche consigliere regionale del centrodestra attraverso il solito comunicato stampa.