Rivolta fiscale contro l’Imu

E’ la “crociata” anti tasse lanciata dal Carroccio in particolare contro l’Imu, facendo leva sui sindaci leghista. L’iniziativa che sarà promossa martedì prossimo, è stata spiegata da Roberto Maroni, in una piena giornata di campagna elettorale in vista delle amministrative di domenica 6 maggio. Anche il segretario del PdL Angelino Alfano incalza il Governo sulla necessità di abbassare le tasse, e preannuncia una proposta di legge pidiellina per compensare i crediti delle imprese verso lo Stato con un eguale taglio delle imposte.  Il Pd chiede al Governo di dare ”un segnale” a famiglie e imprese prima delle scadenze di giugno.

La ”rivolta fiscale” contro l’Imu è stata spiegata da Roberto Maroni. La lancerà a Zanica in provincia di Bergamo, in occasione del “Lega Unita Day”, il secondo raduno per esorcizzare lo spettro degli scandali che hanno toccato il partito. ”Promuoveremo – ha detto l’ex Ministro dell’Interno – la disobbedienza civile e l’opposizione fiscale, in modo da non mettere nei pasticci i cittadini”. ”Coinvolgeremo i nostri oltre 500 sindaci – ha aggiunto Maroni – perché diano copertura a chi aderirà alla nostra iniziativa. La gente non deve scendere in piazza, ma deve fare obiezione fiscale. Allora sì che salterà il banco”.

Maroni spera di intercettare la rabbia di tutti i sindaci, che il 24 maggio hanno in programma una manifestazione promossa dall’Anci. I primi cittadini sono arrabbiati, come ha spiegato oggi Giuliano Pisapia, perché essi devono far pagare l’Imu ai cittadini ma l’imposta andrà tutta nelle casse dello Stato, mentre quelle dei comuni sono davvero in crisi. Addirittura Pisapia ha aperto alla possibilità di convergenze tra sindaci e Lega Nord. ”Se ci sono, su battaglie giuste, possibilità di unità di intenti e di azione credo sia dovere di un amministratore perseguirle”. E Piasapia ha convenuto pure sulla giustezza di un’altra proposta di Maroni, quella che i comuni disdicano il contratto con Equitalia per la riscossione delle imposte comunali, cosa prevista, peraltro, dal decreto sviluppo del 2011 e mai attuata dai sindaci per la difficoltà di riscuotere in proprio. Tant’é vero che Piasapia ha escluso che Milano lo faccia. ”Vadano avanti i piccoli comuni” ha detto.

Sull’Imu e sulla eccessiva pressione fiscale ha battuto anche il segretario del PdL Angelino Alfano, impegnato nel difficile equilibrio di tenere aperto un filo con la Lega Nord, sostenere il Governo Monti e arginare la spinta degli ex An per le urne anticipate (”non abbiamo nessun problema con gli amici che provengono d An” ha però assicurato). Alfano, rivolgendosi al Governo Monti, ha detto che ”la prima misura per la crescita” è abbassare le tasse, la prima delle quali è proprio l’Imu, che andrebbe ”alleggerita” grazie al taglio delle spese inutili.

Sulle troppe tasse ha convenuto il neo presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ”Il nostro Paese è più che sufficientemente tartassato” con una pressione fiscale che ”è a un livello che non è più ragionevole”. Alfano ha pure annunciato che il PdL presenterà una proposta di legge che preveda ”la possibilità per gli imprenditori che vantano crediti verso lo Sato di non pagare le tasse fino all’ammontare del loro credito”. Proposta già presentata come emendamento a diversi ddl del Governo e sempre respinta dell’esecutivo, che ha debiti per 70 miliardi verso le imprese. Questa proposta, come le parole sull’Imu, hanno suscitato la reazione positiva degli imprenditori, con Confedilizia che ha chiesto ad Alfano di passare dalle parole ai fatti, ”impedendo che nell’ambito del ddl lavoro, si porti dall’85% al 95% la tassazione sui canoni d’affitto”.