Rotonda Sant’Andrea a Gorizia diventerà Porta d’Italia

Un lavoro “dietro le quinte” che non si vede, ma è altrettanto impegnativo rispetto a quello dei cantieri. “Per la trasformazione in autostrada del raccordo – spiega il commissario per l’emergenza in A4 Riccardo Riccardi – commentando le operazioni di varo dell’arco del secondo ponte strallato che si sono svolte questa notte sulla rotonda di Sant’Andrea Go), che diventerà la Porta d’Italia –  sono state espletate una serie di attività molto impegnative e complesse, poco visibili, ma fondamentali, a cominciare dalla rimozione delle interferenze”. Snocciola i numeri l’assessore Riccardi e cita, partendo proprio dalle interferenze, oltre 150 (metanodotto, cavidotti, tubature di Iris Acqua) rimozioni che hanno coinvolto una decina di enti, “ognuno dei quali – sottolinea – ha seguito un apposito iter per effettuare l’intervento che lo riguarda”. Due milioni e 700 mila euro il valore complessivo delle interferenze,  500 mila i metri cubi di materiale movimentato fino ad ora; 5 le prove georadar effettuate per verificare la consistenza e la tenuta del manto stradale, pianificate in diversi momenti. E ancora:  2 gli interventi d’urgenza messi in atto a causa del cedimento del manto stradale provocato dai lavori “un evento che viene sempre messo nel conto – precisa Riccadi – quando si lavora su un’arteria molto trafficata e usata soprattutto dai mezzi pesanti che notoriamente usurano maggiormente l’asse strale”; 75 mila i metri quadrati di superficie disboscata, 5 i chilometri di recinzione provvisoria già posata e 2 mila e 500 paletti; 150 mila i metri quadrati di area sottoposta a bonifica bellica con 10 mila trivellazioni (da un minimo di3 aun massimo di6 metrila profondità raggiunta) e 62 i pezzi integri rinvenuti (artiglieria, cannoni e obici principalmente) consegnati ai Carabinieri per lo sminamento e la brillatura. “Solo mettendo in fila i numeri e le attività – conclude Riccardi –  si ottiene un quadro completo e realistico di cosa significa costruire un’infrastruttura”. Lo comunica Autovie Venete