Cisl Fvg, nessuno svilisca la Resistenza

“L’incedere della storia, l’accavallarsi degli avvenimenti e della crisi economica rischiano di mettere in secondo piano il ricordo e il significato della Resistenza e della Liberazione, che, invece, restano un riferimento insostituibile per chi voglia difendere e rafforzare la democrazia, i diritti civili, la giustizia e la pace”.

Il comizio della segretaria regionale della Cisl Fvg, Iris Morassi, in rappresentanza delle tre sigle sindacali, lancia forte l’appello a non svilire la Resistenza, ma anzi a stringersi attorno agli ideali di libertà e giustizia. Iris Morassi ha ricordato i laceranti episodi vissuti nelle nostre terre, il contributo preziosissimo delle classi popolari, di operai e lavoratori ed anche l’impegno delle donne, dalla montagna alla pianura.

“La Resistenza – ha spiegato la segretaria cislina – è qualcosa di universale e profondo ed appartiene a tutti i cittadini”. E’ poi stata la volta di ricordare il legame stretto ed indissolubile tra la Resistenza e la Costituzione, ispirata al bene comune, alla cooperazione, alla coesione sociale e non all’antagonismo. “Vanno create – ha esortato Morassi – le condizioni economiche e sociali affinché siano effettivamente liberi, laddove la vera libertà si concretizza in un sufficiente benessere per tutti, anche se purtroppo in questi ultimi decenni si sono affermate un’economia senza regole, una finanza senza scrupoli e una speculazione vergognosa, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti: soffrono i lavoratori, i pensionati, le famiglie, annichiliscono quanti producono beni e servizi, sono messe in ginocchio le nostre comunità”. “Anche oggi – ha aggiunto la segretaria – in spregio alla Resistenza e ai suoi morti, troppi negozi sono aperti e questo è una vergogna”. “Bisogna difendere, sostenere, irrobustire la democrazia con una grande tensione morale ed è ovvio che l’esempio deve essere dato innanzitutto dai gruppi dirigenti, da una politica trasparente”. “Per uscire da questa gravissima situazione morale, sociale ed economica serve un grande patto sociale e dare finalmente impulso all’economia e al lavoro”.