Nuova stangata sulla casa arriva l’Imu bis

Sarà destinata a finanziare le opere dei Comuni. I sindaci potranno così usare i soldi di questa imposta di scopo per la costruzione o manutenzione dei lavori pubblici nelle proprie città. La norma è inserita nel decreto fiscale da poco approvato in Parlamento.

La nuova imposta di scopo si candida ad essere dunque la vera e propria Imu bis e servirà a finanziare scuole, parchi, biblioteche, strade e parcheggi. Potrà essere applicata da tutti i Comuni a tutti gli immobili (comprese le prime case) con un semplice regolamento e avrà la stessa base imponibile dell’Imu: rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per 160 con un’aliquota massima del 5 per mille. Per quanto riguarda i tempi, la tassa potrà scattare dalla conversione in legge del decreto fiscale e durerà al massimo 10 anni, il doppio di quanto era previsto dalla vecchia imposta di scopo. L’imposta di scopo era già prevista dal 2007, ma si applicava alla base Ici e quindi non alle prime case. Inoltre, rispetto alle ultime modifiche, la vecchia tassa concorreva a finanziare solo il 30% delle opere dei Comuni che dovevano trovare il resto in altro modo.