Medici specializzandi Udine contro tassazione borse di studio
No alla tassazione delle borse di studio (da sempre esenti Irpef) dei medici in formazione. L’Associazione dei Medici Specializzandi di Udine, membro della Confederazione Nazionale delle Associazioni degli Specializzandi (Federspecializzandi), ed unica sigla esistente a Udine, con crescente preoccupazione ha seguito negli ultimi giorni l’evoluzione della vertenza riguardante la possibile tassazione delle borse di studio, introdotta con emendamento approvato in data 4 aprile 2012 dal Senato della Repubblica nell’ambito del dibattito parlamentare relativo alla “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento”. Il 18 aprile ci sarà il voto di fiducia alla Camera su di un maxi emendamento blindato al testo del ddl, nonostante gli sforzi fatti per evitare questo balzello pesante sui giovani medici in formazione che domani, 16 aprile, scioperano e alle 8.30 si troveranno nel Padiglione Tullio dell’ospedale di Udine per un’assemblea plenaria straordinaria. “L’astensione dal lavoro, specie in ambito assistenziale, non è mai stata per questa Associazione una prima scelta come manifestazione del proprio dissenso, ma vista la sordità a tutte le nostre richieste di confronto mostrate da questa classe dirigente, la riteniamo assolutamente giusta e legittima in questa occasione”, afferma il portavoce, lo specializzando Alessandro Conte che aggiunge: “Abbiamo richiesto formalmente al Preside della Facoltà il Prof. Massimo Bazzocchi ed a tutti i Professori Direttori delle scuole di specialità di sostenere questa iniziativa, cercando quanto più possibile di agevolare la partecipazione dei colleghi all’assemblea convocata ed alle eventuali ulteriori iniziative collegialmente concordate”. “Per noi si – continua a nome degli specializzandi Alessandro Conte – si configura una condizione paradossale: non ci sentiamo immuni da tutti i sacrifici che tocca affrontare in questo momento difficile per il Paese, ma aggiungere ad Inps, Enpam, Omceo, tasse universitarie ed i costi vivi della nostra formazione (trasporti per presenziare a lezioni obbligatorie settimanali a 200 km di distanza, congressi con iscrizioni a 3 cifre ecc) anche l’Irpef è davvero un accanimento; calcolando il netto all’ora su un monte ore settimanale decisamente al ribasso per molti di noi (50 ore settimanali) la cifra è umiliante: 7 euro. Questo il valore che in questo paese ha una formazione decennale”. “Cose simili non avvengono in alcun altro paese europeo” sottolinea Conte. Domani, durante l’assemblea, verranno discusse con i colleghi e con tutti i ricercatori e borsisti l’impatto di questo provvedimento: si parla infatti di una riduzione in busta di oltre 270 euro al mese. “Programmeremo le azioni di protesta da intraprendere successivamente e la partecipazione alla manifestazione nazionale prevista per il giorno 17 aprile a Roma. Queste iniziative saranno coordinate con gli specializzandi di Trieste, con l’impegno di organizzare una manifestazione comune con quanti non avranno la possibilità di recarsi nella capitale”. Ed ecco le scuse anticipate ai cittadini: “Rivolgiamo le nostre sincere scuse a quanti, tra i cittadini, dovessero subire qualche disservizio nelle giornate del 16 e del 17 aprile ma, l’urgenza di ricordare ai nostri governanti il ruolo fondamentale che i medici in formazione svolgono in svariati ambiti dei percorsi assistenziale ci impone questa sofferta scelta. “Quello che fa bene ai giovani, fa bene al Paese” è stato detto da chi ci governa, ma forse l’hanno già dimenticato, conclude Alessandro Conte.