Scoprire Isola della Cona a Grado 15 aprile

Domenica 15 aprile viaggio alla scoperta dell’Isola della Cona (Grado – Go). Il ritrovo è per le 8.30, al Bar Pasticceria Paparotti, in via Paparotti, (da Udine, in fondo a via Palmanova l’ultima strada a destra prima della rotonda del Bennet). Controllo dei partecipanti e riduzione delle auto. Poi si prende l’autostrada per Fogliano-Redipuglia, verso l’aeroporto di Ronchi. A Pieris a sinistra per 4 km fino verso la Monfalcone-Grado in corrispondenza di una rotonda con l’indicazione “Isola della Cona”.  Ad accompagnare sarà l’Operatore Naturalistico e Culturale Renzo Paganello della Società Alpina Friulana, sezione Udine del Cai. L’Isola della Cona (il nome deriva probabilmente dal latino Lacuna, modificato col tempo in Lacona e poi cristallizzato nell’attuale forma, per evitare la ripetizione Isola-della-Lacona) è ormai saldata alla terraferma da una diga che venne costruita all’inizio del secolo scorso per deviare il percorso dell’Isonzo. Il fiume, che sfociava nel canale della Quarantia, portava troppi sedimenti nel golfo di Panzano dove i Cosulich avevano impiantato i loro cantieri navali, per cui vennero realizzate le opere di arginatura. Durante il ventennio fascista furono bonificate vaste aree paludose, tra le quali la foce dell’Isonzo. Negli anni ’80 del secolo scorso l’agricoltura però perse importanza e fu presentato un progetto per la realizzazione di un porto turistico di fronte a Monfalcone. Il progetto però non decollò, viceversa si allagarono le terre bonificate e furono ripristinati gli stagni d’acqua dolce, salmastra e salata per favorire il ritorno dell’avifauna stanziale e migratoria. Questa zona rappresenta oggi uno degli ambienti naturalistici più settentrionali del mare Mediterraneo e i risultati non si sono fatti attendere: nei 2.340 ettari della Riserva Naturale Regionale sono state avvistate 313 specie di uccelli, su 550 presenti in Italia. Dopo una breve introduzione geo-morfologica, al via il percorso di educazione ambientale, lungo circa 2 Km, realizzato per evitare che i visitatori disturbino i padroni di casa, cioè gli uccelli. Vi sono frequenti osservatori schermati, dotati di pannelli illustrativi, dove sarà possibile guardare l’intensa vita della Riserva nonostante le barriere. L’aspetto più interessante è rappresentato dall’edificio della “Marinetta”, con un piano posto parzialmente sotto il livello dell’acqua, con pareti di spesso cristallo attraverso le quali si può osservare la vita animale e vegetale subacquea, ed un terzo piano con splendida vista sul vasto stagno (vera e propria pista di decollo e atterraggio per anatre, oche, cigni e altre specie di uccelli), sull’intero Golfo di Trieste (dall’Istria alle falesie di Duino) e sulle Prealpi Giulie, punto di vista alquanto insolito. Se il tempo lo permette, si prosegue lungo l’argine per circa 3 Km fino a Punta Spigolo (Punta Sdobba) dove l’Isonzo versa le sue acque in mare. Là si incontrano i cavalli bianchi della Camargue che brucando la vegetazione eccessiva contribuiscono alla conservazione dell’ambiente.  A Punta Spigolo pare d’essere in mezzo al mare, con il porto di Trieste ad un tiro di schioppo. A proposito di tiri, durante la Grande Guerra alla foce dell’Isonzo erano ancorati dei pontoni da cui l’artiglieria di marina bombardava il monte Hermada (proprio dietro il castello di Duino) e difficilmente contrastata dal fuoco di contro-batteria perché solitamente i proiettili nemici si piantavano nel fango molle senza esplodere. Ricordo che sull’altra sponda dell’Isonzo c’è un’altra area della Riserva, il Caneo (Canneto), con un’alta torre di avvistamento installata sul fiume. Si paga 10 euro comprensivi di guida e di biglietto d’ingresso all’Isola della Cona. Costo ridotto di 8 euro per ragazzi (6-14 anni) e per persone over 65 anni. Come vestirsi. E’ consigliato un abbigliamento adeguato alla stagione con scarpe resistenti all’acqua (in caso di pioggia o fango), cappello da sole e repellente per gli insetti. Binocolo e macchina fotografica. Pranzo al sacco (utile sacchetto per raccogliere i rifiuti). E’ possibile un ristoro anche presso il Bar al Pettirosso. Il ritorno a Udine è previsto per le ore 14 circa. Se si prosegue fino a Punta Spigolo il rientro è spostato alle ore 16. Info Pro Loco Colloredo di Soffumbergo tel. 3396554561 o [email protected]. Per prenotazioni chiamare, inviare una mail o un sms entro le ore 20 di sabato 14 aprile.