Sequestri e sanzioni elevate da Guardia Costiera in FriuliVg

Nel periodo dal 3 al 5 aprile, in prossimità delle festività di Pasqua, si è svolta l’operazione complessa di polizia marittima della Guardia Costiera denominata “Pelagos Tre” che ha visto impegnati i militari della Direzione Marittima e delle Capitanerie di porto della Regione Friuli Venezia Giulia in attività di controllo sull’intera filiera della pesca, sia in mare sia a terra, per la verifica del rispetto delle norme nazionali e comunitarie poste a tutela dei consumatori e delle risorse ittiche.

In totale sono state elevate 11 sanzioni amministrative pecuniarie per un importo di 24.000 euro oltre a 3 notizie di reato e sequestrati di 110 chilogrammi di prodotto ittico. Oltre quaranta militari hanno operato più di 60 controlli su tutto il territorio regionale, con particolare riguardo alle province di Trieste, Gorizia e Udine. L’attenzione è stata rivolta a mercati ittici, grossisti, centri commerciali e di grande distribuzione, ristoranti, pescherie, nonché ai punti di sbarco del pescato.

A mare le Unità Navali della Guardia Costiera hanno costantemente monitorato l’attività dei pescherecci, di giorno e di notte, verificando tra l’altro il rispetto delle disposizioni sulle distanze minime dalla costa per le unità che pescano a strascico e con reti da posta, e di quelle sulle taglie minime delle specie ittiche. Le principali irregolarità sono state rilevate presso alcuni ristoranti, pescherie e grossisti della Regione, con riguardo al mancato rispetto delle disposizioni in materia di etichettatura e rintracciabilità dei prodotti. In particolare, in tre pescherie della provincia di Trieste i militari della Guardia Costiera hanno riscontrato la non corretta compilazione delle etichette del prodotto ittico esposto alla vendita.

Un centro di distribuzione della provincia di Gorizia è risultato non in regola con le nuove disposizioni della Comunità europea. Nei confronti di un ristorante di Grado e due di Lignano sono state elevate sanzioni per mancanza di documentazione sull’origine dei prodotti rinvenuti nelle celle frigorifero, mentre a un ristorante di Udine ed ad un grossista di Pordenone è stata contestata la detenzione di prodotti alimentari scaduti. Tre notizie di reato sono state elevate a carico di altri ristoratori delle Regione per tentata frode in commercio.