Ore 03:32 tre anni dopo L’Aquila ricorda le sue 309 vittime

Il ricordo di quella terribile notte del 6 aprile 2009 è ancora vivo. Non è facile lasciarsi alle spalle quel terremoto che ha devastato la città e numerosi paesi vicini. I parenti delle 309 vittime del sisma e migliaia di aquilani (tra cui il sindaco Massimo Cialente e il presidente della Provincia Gianni Chiodi, affiancati dal ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca) si sono riuniti in assoluto silenzio in una lunghissima fiaccolata.

Alle ore 03:32, l’ora della scossa, i 309 rintocchi della campana della chiesa delle Anime Sante hanno accompagnato la lettura dei nomi delle vittime e di due ragazze morte in un incidente stradale di ritorno dalla fiaccolata dell’anno scorso. Con le voci dei cori cittadini (corale Gran Sasso e Novantanove) a chiudere la sarata della memoria di una notte che nessuno può dimenticare.

Di giorni ne sono trascorsi quasi mille, ma le macerie sono ancora qui, quelle dei palazzi distrutti e quelle delle anime di chi, oltre alla casa, ha perso i propri cari. E se il dolore non si è affievolito, lo ha fatto la speranza di riavere in tempi brevi la città ricostruita. Nel terzo anniversario del sisma il centro storico è completamente fermo. La ricostruzione del cuore del capoluogo non è ancora partita e le cifre relative all’assistenza della popolazione sono impressionanti. 21.731 persone ancora assistite, secondo i dati della Struttura per la gestione dell’emergenza, di cui diecimila alloggiate a carico dello Stato e 11.312 che godono dell’autonoma sistemazione. 173 aquilani sono ospitati negli alberghi e 141 nelle strutture di permanenza temporanea (come la caserma della Guardia di Finanza). Le macerie, poi, sono quasi tutte lì da 36 mesi, solo il 5% è stato rimosso.

Ad accompagnare gli aquilani le note e le parole di “Domani”, la canzone che 56 grandi artisti italiani hanno inciso per L’Aquila pochi giorni dopo il sisma risuonano come un sussurro da un cellulare di un ragazzino in testa al corteo, mandata a ripetizione per tutto il percorso, quasi a voler incoraggiare tutti a non mollare.