Santorum pronto a ritirarsi dalla corsa alle presidenziali

Rumors sempre più insistenti vogliono l’italo americano fuori dalla corsa alla nomination per la Casa Bianaca ”per il bene del Paese”. Rick Santorum accetterebbe anche di fare il vice presidente in una ipotetica amministrazione del suo diretto rivale per la nomination repubblicana, Mitt Romney. Lo ha affermato lui stesso, rafforzando così le voci secondo cui “Santo”, come lo chiamano i suoi sostenitori, starebbe considerando seriamente l’idea di fare un passo indietro.

La matematica non aiuta il candidato di origini italiane. Dei 1.144 delegati necessari per vincere la nomination, finora Santorum ne ha ottenuti solo 256, ovvero meno della metà dei 565 di cui gode Romney. Inoltre, come riferisce il New York Times, nel partito repubblicano aumenta l’insofferenza per una lotta fratricida che fa inesorabilmente il gioco dell’attuale inquilino della Casa Bianca, Barack Obama, e pertanto aumentano anche le pressioni su Santorum affinché decida di farsi da parte per lasciare spazio e riflettori a chi ha più possibilità di vincere la nomination. Dopo il successo in Louisiana sabato scorso, Santorum ha detto ai suoi suoi sostenitori che ”con la vittoria di questa notte, la nostra campagna ha ora vinto in 11 stati, segnando un record “dai tempi di Ronald Reagan nel 1976, nessun candidato conservatore ha mai vinto in così tanti stati come noi”. In realtà, quell’anno Reagan non ottenne la nomination, per vincerla poi nel 1980. E forse Santorum, affermano diversi osservatori, ora già guarda alla corsa del 2016. Altri affermano invece che avrebbe un “piano B” a più breve scadenza. Di certo, stabilire con saggezza quando uscire dalla corsa alla Casa Bianca è una delle decisioni più importanti per il futuro un uomo politico e anche decidere cosa dire in quell’occasione, come ha detto al Wall Street Journal uno dei sondaggisti del partito repubblicano, Whit Ayres. Forse è proprio per questo che Santorum ha detto che con Romney ”non c’é nulla di personale”, e anzi, ha aggiunto: ”gli auguro il meglio”.