Cineopera, si inaugura la mostra sulle Opere di Emanuele Luzzati

Verrà inaugurata giovedi prossimo, 29 marzo 2012 alle ore 10,30, nel Teatro Sangiorgi, Catania, la mostra “Il gioco del teatro. Manifesti e oggetti scenici”, omaggio di Cineopera al grande scenografo, illustratore e animatore Emanuele Luzzati (1921-2007) che resterà aperta sino al 29 aprile.  La mostra è realizzata in collaborazione con MIL, Museo internazionale Luzzati onlus Genova.    All’inaugurazione sono state invitate le autorità cittadine e gli studenti di alcune scuole dei quartieri della periferia sud di Catania     La mostra, che sarà aperta dal martedi al venerdi con orario 10-13 e 16-19, è dedicata soprattutto ai ragazzi; e non poteva essere diversamente visto che arrivare a comunicare con i bambini è sempre stata la vera e propria missione che il grande artista genovese si era data.     Nei locali del Teatro Sangiorgi, sia l’ampio salone d’ingresso sia la sala Danzuso al primo piano, ospiteranno un percorso composto da cinquanta manifesti teatrali, dalle sagome a grandezza naturale di Papageno e Cantastorie, e da quattro maquettes teatrali (Dibukk, Il figliol prodigo, Candide, L’elisir d’amore). Tutti i lavori sono realizzati con tecniche di arte applicata (incisione, collage, pastelli acquarellati), quelle normalmente utilizzate da Luzzati.     La mostra dedicata a Emanuele Luzzati è inserita nel programma di Cineopera, la rassegna di film e video sul mondo dell’opera che si svolge al Teatro Sangiorgi in contemporanea con la programmazione di opere e balletti al Teatro Massimo Bellini, e verrà infatti accompagnata da tre giovedi di proiezioni di film d’animazione realizzati dallo stesso Luzzati, secondo il seguente calendario: –  Giovedi 29 marzo, ore 17,30: Intervista a Emanuele Luzzati, a cura di Enrico Ghezzi e Marco Salotti; Il flauto magico. – Giovedì 5 aprile, ore 17,30: Omaggio a Rossini; L’italiana in Algeri; Pulcinella; La gazza ladra; Genova, sinfonia della città, regia di Luigi Berio. –  Giovedì 12 aprile, ore 17,30: Pulcinella e il pesce magico; L’uccello di fuoco.      Sia l’ingresso alla mostra sia quello alle proiezioni avrà un biglietto di Euro 3,00.  Presentazione Mostra, il gioco del teatro, manifesti e oggetti scenici

“Prima di tutto mi presento: mi chiamo Emanuele Luzzati, Lele per gli amici; sono nato a Genova nella stessa casa dove abito adesso; fra un anno avrò sessant’anni. La mia infanzia è stata assai felice: mi piaceva inventare storie, disegnare, pasticciare con carta, colori e burattini. Quando raggiunsi i sette anni, è nata una sorellina, cioè lo spettatore ideale per i miei teatrini, per le mie favole, per le mie rappresentazioni. Spesso i miei mi portavano a teatro a vedere le “opere”, che immancabilmente io rifacevo con scene e burattini e così le riproponevo a mia sorella che si beveva tutto, incantata (…). Quando sono tornato in Italia ho continuato da professionista a fare le stesse cose che facevo da bambino: mi sono buttato nel teatro per cui ho creato fino ad oggi le scene e i costumi per circa trecento spettacoli (…). In fondo non faccio che raccontare sempre le stesse storie; cambia solo il mezzo di espressione”.

 Leggero come un pierrot, colorato come un arlecchino. Luzzati è angelo e funambolo che cerca l’equilibrio del colore, suonatore che inventa il pentagramma delle sfumature. Anche quando non disegna e dipinge, Lele emana colori, colora i grigi del reale con azzurri caldissimi, con gialli scintillanti e le sue mani sembrano non aver bisogno di matita o pennello per creare figure da far circolare nel tran tran quotidiano.      Come affermò lo stesso Luzzati, l’intento dei suoi lavori “(…) è di arrivare a comunicare con i bambini il più direttamente possibile, cercando di alimentare la loro fantasia con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione; stimolarli nel gioco in modo che la storia, i colori, le forme che proponiamo siano puro divertimento, di dieci minuti o mezz’ora, ma che continuino a sviluppare la loro creatività a seconda della individuale personalità (…). Insomma, più chiavi posso dar loro, e più porte possono aprire, e più mi sento realizzato”.      Luzzati emana continuamente “pittura”, “teatro”, personaggi che ci accompagnano e si offrono come guide sorridenti e silenziose.      L’opera di Luzzati per il teatro è vasta, in buona parte esplorata e conosciuta anche attraverso  i recenti allestimenti di titoli di Mozart, Donizzetti, Rossini al Teatro Carlo Felice di Genova. Oltre 500 gli spettacoli realizzati con scene e, spesso, costumi. Collaborazioni intense con i registi Gianfranco De Bosio, Filippo Crivelli, Maurizio Scaparro, Egisto Marcucci, Roberto De Simone, Franco Enriquez, Aldo Trionfo, Tonino Conte e altri ancora.      Una delle più interessanti testimonianze sono i manifesti. Come sottolinea Andrea Rauch, riportando una testimonianza di Leo Lionni, in un manifesto interagiscono sempre due ‘campi’: il campo dell’illustrazione e quello della tipografia, e perché un manifesto possa definirsi riuscito i due campi devono compenetrarsi, diventare un unicum comunicativo.      Emanuele Luzzati diceva di non possedere né cultura né pratica tipografica; giurava di non conoscere i caratteri e di non avere dimestichezza con la tipografia. “Io so scrivere in  un solo modo”. Può darsi, ma d’altra parte è evidente come nei manifesti, soprattutto nei manifesti degli anni ’60 e ’70, la calligrafia e il disegno entravano a far parte di un tutt’uno inestricabile, erano l’una parte integrante dell’altro. Con naturalezza e, a sentir lui, senza arteficio, Luzzati riusciva a trovare il giusto mélange tra ‘campo’ tipografico e ‘campo’ dell’immagine, possedeva la dote, abbastanza rara per i grafici italiani di trasformare anche il testo più ostico e pedante in icona e allo stesso tempo ogni illustrazione in comunicazione verbale.  (Scheda a cura del MIL, Museo internazionale Emanuele Luzzati onlus, Genova)