Italia di Rubbilandia, quelli che non arrivano alla fine del mese

Nel mio precedente editoriale ho sorvolato su diversi problemi che oltre ad affliggerci stanno levando il sonno a diversi padri di famiglia, ci avvelenano l’esistenza, ci tolgono il respiro.

E’ vero però che facendo un giro virtuale su ristoranti e pizzerie non affermo che siano piene ma comunque lavorano, ciò non significa niente, (e neanche che la cosiddetta crisi sia ormai alle spalle, non è vero per niente) perché per andarci magari si rinunciano altre cose.

Avevo anche scritto sull’altro editoriale che la popolazione di Rubbilandia è divisa in due ceti e senza indugio cercherò di parlare di “quelli che non arrivano” .

L’inverosimile però di tutta questa sporca e lurida faccenda è che la Corte della Regina Madre  Casta, ha perso il contatto con la realtà in cui versa la plebaglia e con tutti in genere, ma avete notato: non ne vedi uno comunemente vestito né deperito, anzi sono tutti fiorenti e ben vestiti, curati nei minimi particolare e che sorrisi hanno! Non gli vedi un’ombra di macchia sui denti! E per forza è tutto gratis per loro e per tutti i familiari anche per quelli che ancora sono dei semplici spermatozoi. Mentre noi ci arrabattiamo, rimandiamo interventi, si perché per farsi anche una dentiera si dovrà ricorrere ad un finanziamento se te lo concedono.

Appunto, dicevo, la Regina Madre S.M. Casta di Rubbilandia non ha tempo di affacciarsi alla finestra per guardare in quale mare di merda ci ha fatto finire, ne tanto meno si chiedono lei e la sua corte di sciacalli di come facciano gli rubbilandini a navigarci in quel mare di merda!

Sono andato in un punto Caritas (così lo chiamo io) e non vi posso anche volendo descrivere la povertà in fila, perché non ne sarei in grado. Quanta gente e non sono solo extracomunitari, ma anche tantissimi italiani padri e madri, donne sole perché abbandonate dai mariti o separate, ma anche perché senza lavoro, senza più onore è stato loro levato, senza più speranza di poter trovare un lavoro che restituisca loro la dignità tolta.

E’ vero anche che è impossibile accontentare un intero popolo, ma qui gli scontenti e gli indignati mi pare abbiano superato enormemente i contenti, c’è qualcosa che non torna!

Come mi piacerebbe vivere in uno stato in cui la legge è veramente uguale per tutti, ma qui ragazzi a Rubbilandia non c’è nulla ma proprio nulla di uguale per tutti: rubi una mela ? E sei rovinato perché non puoi permetterti un azzecca-garbugli in grado di difenderti. Ma se invece “rubbi” bene, ma proprio bene, allora si che in galera non ci vai!!

La RAITV adesso vuole fare un corso accelerato per avvicinare il popolo alla politica! Siamo veramente alla frutta come si usa dire, e perché non fare l’inverso? Cioè istruire il cittadino affinchè mandi a quel paese la politica con tutti i suoi burattinai a bordo?

Forse sarebbe il caso di riprenderci la “ Sovranità “ che ci è stata tolta!

Mi sovviene una bella canzone di Venditti “ Sotto la pioggia” Pertini che guarda piovere dalla finestra e pensa agli operai, dopo di lui altri da quella finestra hanno visto piovere ma hanno pensato a come meglio dividersi la torta.

Questa classe politica dovrebbe andarsene fuori dalle scatole e al loro posto chi mettiamo? Siamo un popolo non popolo, buoni solamente a lamentarci e non siamo mai stati capaci di fare nulla per migliorare la nostra posizione, non c’è in noi la coscienza dell’unità, come dire sto bene io e del resto chi se ne frega: ha vinto l’egoismo! E allora viviamo di rimpianti mentre nei salotti buoni dell’alta finanza c’è chi ha 24 incarichi e quindi 24 stipendi, c’è pure chi prende uno stipendio stratosferico, c’è chi ruba a destra e a manca, c’è chi vive come una cozza appesa saldamente allo scafo di questa bagnarola chiamata Italia e c’è pure chi come Penelope di giorno disfa quello che è stato fatto e di notte trama per il giorno dopo, così in televisione tra un cicalio e l’altro intanto ce la mettono in saccoccia. Ma forse è giusto così, forse noi italiani pecoroni tutto questo ce lo meritiamo tutto, forse, forse!

Ma non è giusto perché bisogna pure pensare a tutti quei ragazzi che finita l’università si ritrovano in mano un pugno di mosche. Questi sono i famosi bamboccioni, i famosi nuovi emarginati, la classe sociale invisibile senza patria ne futuro; non hanno alcun diritto nemmeno quella di farsi una sana “ scop… “ perché non hanno un lavoro, non hanno il diritto a farsi una famiglia, non hanno il diritto di accedere ad un finanziamento, non hanno alcun cavolo di diritto su niente devono solo rimanere obbligatoriamente a vivere di lavoretti che al massimo faranno guadagnar loro forse 400€ in un mese, e questo lo chiamate vivere?

Ma a voi signori della Casta di questi problemi non ve ne fotte un cacchio, intanto parlate dell’Art. 18 che è una mera scusa per deviare l’attenzione da altre cose che pian piano introducete nel nostro deretano. Che dirvi se non bravi per come sapete destreggiarvi in campo, ma più bravo di voi è il popolo di Rubbilandia che nonostante le carote introdotte ancora riesce a stare impiedi e a camminare e continua a darvi pure ascolto anche se voi ormai non meritereste più l’attenzione di nessuno. Beati voi paciulli e sazi !!

Che Dio vi mandi al quel paese!